I dati della produzione del terzo trimestre 2017 degli stabilimenti finali di FCA continuano l’andamento positivo dei volumi produttivi rispetto all’anno precedente, nonostante la flessione riscontrata in particolare nello stabilimento lucano. In particolare la crescita nel settore auto è rappresentata da un incremento di 21.504 unità (+3,9%), e sale a 22.744 unità (+3%) considerando i veicoli commerciali di Sevel. Crescita che va a compensare la flessione del 15,2% sulle produzioni di Melfi, che hanno determinato una richiesta di Cassa Integrazione ordinaria anche sulle linee di produzioni di Renegade e 500x.
Nonostante queste situazioni di flessioni riscontrate sullo stabilimento di Melfi – precisa Ferdinando Uliano segretario nazionale Fim-Cisl responsabile del settore automotive che ha incontrato questa mattina i giornalisti a Torino – la tendenza è quella di superare 1 milione di vetture prodotte anche per il 2017.
Il lancio delle nuove vetture di Alfa Romeo e di Maserati hanno migliorato il dato occupazionale rispetto al primo semestre 2016 dei lavoratori FCA coinvolti dagli ammortizzatori (Cigo+CDS+Cigs), in particolare si è passati da circa 6.423.000 a 2.945.000 ore, ciò significa che si passa da 6400 a 2900 lavoratori coinvolti negli ammortizzatori.
Le crescite maggiori sono determinate dalle ultime produzioni negli stabilimenti di Cassino, con le produzioni Alfa Romeo di Stelvio e Giulia, e dallo stabilimento Mirafiori con le produzioni del Suv Levante di Maserati. Le produzioni Alfa Romeo a Cassino di fatto si sono raddoppiate passando dalle 51.425 del 3° Trimestre 2016 alle attuali 100.985 unità rappresentante dal 75% dalle nuove Alfa Romeo. Lo stabilimento di Mirafiori ha visto triplicare le produzioni del Suv Levante a rispetto al periodo precedente.
La nostra azione sindacale – precisa Ferdinando Uliano segretario nazionale Fim-Cisl – ha impegnato FCA dal 2012 a portare investimenti significativi negli stabilimenti italiani che hanno consentito di rilanciare marchi importanti come Maserati, Alfa Romeo, Jeep e di ottenere risultati importanti sul piano occupazionale e sulla redditività grazie al peso maggiore dei marchi premium.
L’obiettivo di FCA della piena occupazione “senza uso di ammortizzatori” entro fine 2018 di tutti gli oltre 56.000 lavoratori, pur essendo molto vicino, difficilmente verrà raggiunto vista l’attesa per il lancio della vettura premium di Pomigliano, della seconda vettura di Mirafiori e la situazione di Cassa Integrazione dello stabilimento di Melfi. Siamo lontani dai periodi bui del 2014 dove il 40% dei lavoratori usavano gli ammortizzatori, oggi siamo all’8% ma bisogna proseguire con gli investimenti.
L’avremmo colta già da tempo, se la nuova occupazione avuta nel 2014-2016 di oltre 3.000 unità l’avessimo potuta distribuire in maniera uniforme su tutti gli stabilimenti italiani. Ovviamente questo non è possibile perché gli incrementi occupazionali seguono normalmente gli investimenti nei vari stabilimenti, è stato così per le assunzioni a Melfi e in altri plant ed è stato così anche per gli oltre 730 nuovi ingressi di Cassino. Nei fatti un vero e proprio incremento occupazione che però non può andare a ridurre l’uso degli ammortizzatori di siti come Mirafiori e Pomigliano.
Il dato sulle produzioni non è solo di quantità ma anche di qualità. La quota di segmento medio alto cresce ulteriormente. Le auto di fascia medio-alta prodotte nel 2012 rappresentavano solo il 20% dei volumi, mentre nel 2016 si attestava ad un ottimo 59% dei volumi, nei primi nove mesi del 2017 si è addirittura superato il 62%. E questo dato sta continuando a crescere perché sia le produzioni di Cassino che di Mirafiori continuano a macinare volumi. (come da grafico allegato).
Mirafiori
L’incremento dei volumi rispetto al 2016 nei primi 9 mesi è del 67,8%, si passa da 22.350 vetture a 37502. In particolare il Suv Maserati Levante passa da 9.760 unità a 26.598. Quasi triplica la produzione del nuovo Suv Maserati. Produzioni che Mirafiori non vedeva da 5 anni. La piccola Alfa Romeo Mito ha venduto 10.904 rispetto a 12.590.
Questi volumi nei primi nove mesi hanno ridotto ulteriormente l’impatto del Contratto di Solidarietà sulla forza lavoro. Purtroppo nell’ultimo trimestre del 2017 si riscontrano dei cambiamenti delle norme cinesi relative alle esportazioni a stock sul mercato della Cina. Situazione che impatterà sia su un maggiore uso del CDS, che nell’uso di CIGO già richiesta per due settimane.
La partenza del secondo modello è fondamentale per Mirafiori sia per cogliere il tassello della piena occupazione che per evitare la fase di esaurimento degli ammortizzatori prevista a settembre 2018.
Cassino
Dopo 5 anni nel mese di febbraio abbiamo posto fine all’uso di ammortizzatori sociali nello stabilimento Cassinese, raddoppiando le produzione. Se il 2016 ha rappresentato per FCA il rilancio del marchio Alfa Romeo e l’implementazione produttiva concreta del piano industriale del 2014-2018, con i circa 5 miliardi destinati agli stabilimenti italiani. Nei primi nove mesi 2017 le produzioni di Giulia e Stelvio con 100.985 hanno raddoppiato la produzione 2016 (51.425). Sono circa 730 i nuovi giovani assunti in somministrazione (la quasi totalità vedrà rinnovare il proprio contratto in scadenza). L’obiettivo che abbiamo come FIM-CISL è di stabilizzarli entro la fine dell’anno in corso facendoli assumere a tempo indeterminato
Grugliasco e Modena.
Le produzioni di Grugliasco nel 3° trimestre sta recuperando quanto perso nel primo semestre a seguito di un calo dei volumi che aveva determinato la richiesta di 30 giorni di Cassa integrazione ordinaria che è terminata il 3 luglio 2017. Il dato produttivo sui due modelli Ghibli e Quattroporte nei primi 9 mesi dell’anno è di 14.612 unità (-13%)
La produzione del modello dell’anno (Model year) sta consentendo una ripresa dei volumi nella seconda metà dell’anno.
Nello stabilimento modenese si sono prodotte circa 1.939 tra GT e Gran Cabrio, superando del 41% il dato dell’anno precedente. Si dimezzano invece i volumi sull’AlfaRomeo 4C raggiungendo quota 732.
Accantonata l’ipotesi iniziale di fermare la produzione di Maserati nello stabilimento modenese, i nuovi investimenti decisi nel 2016 hanno consentito che con i nuovi modelli di Maserati GT e Gran Cabrio l’interruzione già nella prima settimana di maggio del Contratto di Solidarietà che aveva coinvolto 140 lavoratori per circa 34 giorni e si è ripresa a pieno regime la produzione che complessivamente supererà i volumi Maserati del 2016. E’ stata una scelta positiva quella di investire per proseguire la produzione dei due modelli Maserati a Modena. Sappiamo che non è risolutiva, pertanto sarà importante individuare un nuovo modello specifico da produrre nel sito modenese.
Melfi
Lo stabilimento ha prodotto complessivamente nei primi nove mesi, 246.150 vetture (-15,2% rispetto al 2016) con oltre 21 giorni di Cigo su oltre 7400 dipendenti.
Le produzioni di Jeep Renegade e 500X hanno raggiunto la quota di 203.500 (-14,6%).
La Fiat Punto che con le 42.650 (-17,0%) anche per il 2017 è in discesa produttiva.
Come già abbiamo sollecitato FCA è indispensabile per i lavoratori impegnati sulla Punto individuare una soluzione produttiva l’obiettivo della piena occupazione per Melfi significa dare una prospettiva certa ai lavoratori attualmente impegnati su questa linea di produzione con un altro modello.
Pomigliano
Nello stabilimento campano seppur con un minimo incremento produttivo rispetto al 2016 (+1,7%) il trend di volumi della Panda si conferma positivo. Il 2016 si era attestato su un incremento superiore del 16,9% rispetto al 2015 e del 33,7% rispetto al 2013. Nel terzo trimestre del 2017 sono 160.212 le Panda prodotte + 1,7% rispetto al 2016, che consentirà di andare oltre le 207.000 unità prodotte.
Nonostante Pomigliano supereranno il 2016, la piena occupazione non passa dalla Panda. La prospettiva per lo stabilimento campano sono i modelli premium a partire da quelli Alfa Romeo.
In tempi brevi i massimi i vertici di FCA ci convochino per il progetto premium nello stabilimento. Non sono più sostenibili i continui rinvii, prima a giugno poi a settembre, rispetto alla reale partenza dei nuovi investimenti sul modello premium. Non ci rassicura nemmeno il fatto che la copertura degli ammortizzatori sociali arrivi sino a luglio 2019. Gli ammortizzatori sono necessari per accompagnare gli investimenti ma questi devono partire presto.
E’ indispensabile per questo, che a partire dall’Amministratore Delegato, venga data una risposta concreta alle preoccupazioni nostre e soprattutto dei lavoratori campani, declinando nel dettaglio la partenza dell’investimento premium su Pomigliano.
L’interruzione dell’attività a partire dal 9 ottobre di circa 253 lavoratori di Pomigliano, in prestito temporaneo nello stabilimento di Cassino, a seguito delle modifiche sulle normative di esportazione per gli stock dei prodotti premium sul mercato cinese, aumenterà la percentuale di riduzione di attività dei lavoratori in CDS con un conseguente impatto sul reddito dei lavoratori. Come avevamo giudicato positivamente l’accordo e l’opportunità lavorativa che si era creata nel mese di febbraio, ora consideriamo negativa la sua interruzione.
Con l’accordo del 2010 abbiamo impegnato l’azienda a portare gli investimenti per salvare lo stabilimento e l’occupazione dello stabilimento campano, il sindacato, le rappresentanze sindacali e i lavoratori hanno lavorato per fare di Pomigliano il primo stabilimento FCA mondo per efficienza e qualità, ora l’azienda sia conseguente alle comunicazioni effettuate sul progetto premium.
Sevel
Lo stabilimento leader di Fiat Professional con la produzione che si attesta nel terzo trimestre a 218.500 (+0,6% sostanzialmente alle stesse unità prodotte nel 2016, si appresta a bissare il record produttivo del 2016 si era chiuso con una produzione che aveva superato le 290.000 unità (+11,2% rispetto al 2015).
Negli ultimi 3 anni, la crescita è stata del 42,2%. A livello occupazionale sono circa 417 i lavoratori in somministrazione entrati nel corso del 2016/2017 che stando alle previsione saremo impegnati come sindacato a costruire percorsi di stabilizzazione.
E’ di fatto confermato il proseguo del rapporto societario con PSA e questo da ulteriori garanzie di prospettiva per lo stabilimento abruzzese e allontana alcune preoccupazioni.
Ferrari
Anche nel terzo trimestre 2017 si riscontra un piccolo incremento nei volumi pari a circa il 14%. Sono circa 6.618 le Ferrari prodotte nel primo semestre, un dato importante che evidenzia una continua crescita ed espansione rafforzata dall’operazione di spin-off.
Nel terzo trimestre 2017 le produzione sono spinte ulteriormente da Cassino e Mirafiori, con gli ultimi prodotti: Suv Alfa Romeo Stelvio, Alfa Giulia e il Suv Maserati Levante. Questo sta incidendo fortemente sui risultati di redditività di FCA Emea e questo deve portare a nostro avviso ad un ulteriore azione d’investimenti per gli stabilimenti italiani. Investimenti che devono continuare senza aspettare ulteriore tempo. Bisogna agire presto per superare alcune criticità ancora presenti, rappresentate in particolare da Pomigliano, Mirafiori e Melfi su quest’ultimo in particolare per la parte collegata alla Punto.
Come FIM-CISL continueremo con determinazione in FCA la nostra azione sindacale e contrattuale. Noi e non altri abbiamo salvato FCA, le fabbriche italiane e l’occupazione del gruppo – conclude Uliano – e noi più di altri ci stiamo battendo per completare il piano della piena occupazione.