La denuncia di Filctem Cgil – Flaei Cisl – Uiltec Uil sulla riorganizzazione di Enel in Piemonte
ENEL ha da sempre svolto il suo ruolo di gestore della rete elettrica nazionale garantendo, con la sua presenza capillare sul territorio attraverso presidi tecnici (Zone – Unità Operative – squadre di operai), adeguati livelli di qualità del servizio elettrico e la necessaria risposta alle necessità della clientela domestica e delle attività economiche/produttive presenti nelle diverse realtà piemontesi. Questa vicinanza al territorio ha sempre rappresentato l’opportunità di intervenire prontamente e di garantire un servizio qualificato ed efficace.
Negli ultimi dieci anni, però, l’ENEL ha messo mano a ristrutturazioni organizzative che, come l’ultima in ordine di tempo e appena partita, si sono tutte connotate per un progressivo abbandono del territorio e una riduzione del personale di oltre 6 mila unità in tutta Italia.
Ciò, nella maggioranza dei casi, per ridurre le spese di gestione, attraverso l’accentramento del livello decisionale e l’esternalizzazione delle attività verso imprese terze, in una logica di deresponsabilizzazione verso gli obblighi del servizio elettrico (le imprese terze non sono vincolate in nessun modo agli obblighi derivanti dalla concessione del servizio elettrico assegnato a ENEL).
Inoltre, le Imprese che hanno acquisito gli appalti, per effetto dell’esternalizzazione messa in campo dall’ENEL, applicano al proprio personale contratti diversi e meno onerosi di quello del settore elettrico e, quindi, meno favorevoli ai lavoratori dipendenti delle stesse imprese, permettendo, conseguentemente, all’ENEL di gestire gli appalti a costi sempre minori, a discapito anche delle imprese appaltatrici e a favore dei dividendi da elargire agli azionisti.
Il progressivo abbandono del territorio e la notevole riduzione occupazionale sono, ormai, al limite di ogni possibile ragionevole possibilità di rispondere efficacemente alle incombenze lavorative che, proprio per effetto di questa dissennata riduzione di personale, stressano i lavoratori oltre ogni immaginazione, causando anche un aumento del rischio di infortuni sul lavoro sia per i dipendenti dell’ENEL che per quelli delle imprese appaltatrici.
Nelle prossime settimane l’ennesimo di questi interventi si concretizzerà e l’ENEL tenterà, ancora una volta, di sopprimere, attraverso accorpamenti vari e ridefinizioni di confini di competenza, ancora molti presidi territoriali, sull’intero territorio nazionale, quali: Direzioni Territoriali, Zone e Unità Operative (queste ultime, rappresentano, insieme alle squadre di operai, il primo vero e concreto punto di contatto con il territorio).
Nell’ambito della Regione Piemonte, l’ENEL intende:
• accorpare le Zone di Novara-Verbania e Vercelli-Biella (province a loro volta già accorpate con la precedente riorganizzazione);
• accorpare le Zone di Rivoli e Ivrea;
• nella provincia del VCO, accorpare le Unità Operative di Verbania e Domodossola;
• nelle province di Novara e Vercelli, rivedere i confini ed accorpare le Unità Operative di Novara e Vercelli e di Borgomanero e Serravalle Sesia;
• superare alcuni distaccamenti e/o Unità di staff che, in qualche caso, avranno dipendenza funzionale da livelli superiori a quelli territoriali.
- Tutto ciò con conseguenti, evidenti ripercussioni negative per tutta l’utenza localmente gestita.
- Per tutto quanto su esposto, prima che queste scelte aziendali siano rese operative, la nostra segnalazione non vuole essere una sterile azione di denuncia, bensì il doveroso richiamo dell’attenzione di tutte le forze politiche e sociali del Piemonte, affinché anche le Autorità locali e gli Organi democratici, ai diversi livelli, possano valutare l’opportunità di intervenire a tutela dei cittadini da loro rappresentati, nei termini che riterranno utili e necessari.
- Non va trascurato, inoltre, che l’abbandono del territorio da parte dell’ENEL significa anche eliminazione o dispersione di possibilità occupazionali e di ricchezza.
- Le scriventi Organizzazioni Sindacali sono pronte, qualora sia ritenuto necessario dalle Istituzioni territoriali, a concordare un incontro diretto nel quale fornire tutti i chiarimenti del caso.
- LE SEGRETERIE REGIONALI del PIEMONTE
- FILCTEM CGIL – FLAEI CISL – UILTEC UIL
- La lettera dei sindacati di categorie alle istituzioni locali