Si è svolto oggi, giovedì 10 febbraio 2022, all’hotel Gallia di Pianezza, alle porte di Torino il dodicesimo congresso della Fit Cisl Piemonte, la federazione dei trasporti che raggruppa in regione quasi 6mila iscritti. Slogan dell’assise regionale: “Cresciamo con trasporto – protagonisti nel futuro del lavoro che cambia”.
Ai lavori congressuali hanno partecipato, insieme a 62 delegati provenienti da tutti i territori e settori che compongono la federazione, la segreteria nazionale della Fit Cisl al completo, con il segretario generale Salvatore Pellecchia (che ha svolto anche il ruolo di presidente del congresso) e i due componenti, Monica Mascia e Maurizio Diamante, e il segretario generale Cisl Piemonte, Alessio Ferraris.
Nella relazione introduttiva di Maurizio Diamante che, oltre a essere segretario nazionale è anche il reggente, insieme ai sub reggenti Eliseo Grasso e Osvaldo Marinig, della federazione piemontese, ha intrecciato gli aspetti e i temi nazionali con quelli regionali della federazione. Ha parlato di Pnrr e del fatto che una delle sei missioni riguarda proprio le infrastrutture per una mobilità sostenibile. E ha ricordato che i soldi previsti dal Pnrr si aggiungono ad altri fondi europei. Nello specifico, quelli strutturali e di investimento europeo (Sie) 2021-2027; del Fondo sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027; dei Fondi nazionali e del Fondo per la perequazione infrastrutturale.
“Un totale di 62 miliardi di euro – ha evidenziato Diamante – di cui il 56 per cento dedicato al Sud. Il settore dei trasporti è interessato in pieno da questa innovazione infrastrutturale e in particolare, il grosso degli interventi riguarderà due grandi realtà nazionali, ovvero Ferrovie dello Stato e Anas”.
Dopo aver esaminato le difficoltà e le opportunità dei vari settori, Diamante ha dedicato l’ultima parte del suo intervento alle possibilità di sviluppo del Piemonte. “Va colta l’opportunità – ha sottolineato il segretario nazionale e reggente della Fit Cisl regionale – la crescente centralità del Piemonte nel comparto della logistica. La progressiva proiezione intermodale della movimentazione portuale nel retroterra della portualità ligure ha progressivamente implementato il processo di delocalizzazione oltre-Appenino delle attività correlate. Per questo la Fit Cisl Piemonte secondo la propria vocazione a ‘logistica’ proiettata verso il retroterra produttivo che guarda al mare, con le conseguenti relazioni di tipo commerciale, dovrà impostare il futuro per governare le aree interportuali a servizio della portualità ligure nello specifico che hanno riferimenti su Rivalta Scrivia e Novara”.
E, infine, un auspicio e un augurio al nuovo gruppo dirigente della federazione che scaturirà da questo congresso. “Bisogna seminare – ha concluso Diamante – per affrontare le sfide future che ci attendono, a partire da domani, per il prossimo quadriennio, ma con una visione temporale che traguardi anche oltre e che sia il più lungimirante possibile”.
Nel suo intervento il segretario generale della Cisl Piemonte, Alessio Ferraris, ha detto che “La Fit è una federazione strategica anche all’interno della Cisl regionale e per questo motivo deve lasciarsi il suo passato alle spalle e vivere con nuova consapevolezza, unità e spirito costruttivo il presente e, soprattutto, il futuro. Mai come in questo momento storico la Cisl è stata così unita e convergente su una linea politica condivisa e collegiale che ha dato e continua a dare i suoi frutti ai tavoli di confronto con il governo. I miglioramenti ottenuti nell’ultima legge di bilancio ne sono un esempio”. Il numero uno della Cisl piemontese ha parlato anche di Pnrr, di sanità regionale, di legalità e sicurezza sul lavoro. “Bisogna fare le riforme che l’Europa ci chiede – ha concluso Ferraris – e, in modo particolare quelle del fisco e delle pensioni. Abbiamo, infatti, una fiscalità troppo vorace nei confronti di lavoratori dipendenti e imprese e indulgente verso le rendite finanziarie. E abbiamo giovani che rischiano di andare in pensione con il 40% dell’ultima retribuzione. Basta contratti pirata, firmati da sindacatini e imprenditori di comodo che drogano le retribuzioni di lavoratori. Basta retribuzioni al ribasso che creano e alimentano solo sfruttamento e precarietà”.
Ha concluso i lavori del XII congresso Cisl Piemonte il segretario generale della Fit nazionale, Salvatore Pellecchia, che ha fatto un’ampia analisi dei diversi settori che compongono la federazione e del nuovo ruolo, del nuovo approccio che il sindacato deve avere in futuro. “Il sindacato di oggi, di questi tempi che viviamo – ha esordito Pellecchia – esiste già ed è la Cisl. Il nostro mestiere è negoziare, contrattare, produrre cambiamenti positivi per chi rappresentiamo, soprattutto in momenti di difficoltà come quello che stiamo vivendo. Prima della pandemia ci davano per moribondi, ci accusavamo di essere superati e inutili. Poi è arrivata l’emergenza sanitaria e si è riscoperta l’importanza del sindacato e la sua utilità. Grazie ai protocolli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, siglati in piena emergenza covid, sono state salvate migliaia e migliaia di vite”. Per Pellecchia “Il Pnrr può essere moltiplicatore di sviluppo, occasione di rilancio e di cambiamento strutturale del nostro sistema, a partire dalle importanti infrastrutture di cui ha bisogno il Paese. Finalmente sono stati nominati i commissari per le 103 opere infrastrutturali previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza che possono e devono creare, oltre a una mobilità moderna ed efficiente, nuove opportunità di crescita per le nuove generazioni e le nostre economie”. Infine, parafrasando lo slogan scelto per il congresso nazionale della Cisl confederale “Esserci per cambiare”, Pellecchia ha ribadito che è importante e necessario anche “cambiare per esserci”. Al termine del congresso si è riunito il nuovo Consiglio generale della Federazione che ha deliberato la continuazione del periodo di reggenza della struttura regionale, confermando l’attuale comitato di reggenza composta dal segretario nazionale Fit, Maurizio Diamante e dagli operatori nazionali, Eliseo Grasso e Osvaldo Marinig.
Rocco Zagaria