“Conoscere per decidere”: il dibattito Cisl del 24 ottobre sul referendum costituzionale

Attualità
dibattito_referendum “Conoscere per decidere”: il dibattito Cisl del 24 ottobre sul referendum costituzionale

“Abbiamo fortemente voluto questa iniziativa, che ha coinvolto tutte le strutture Cisl piemontesi, perché pensiamo che fornire strumenti di conoscenza al nostro gruppo dirigente significhi soprattutto consentire ai nostri iscritti un voto libero e consapevole, che vuol dire, come cittadini, esercitare democraticamente un diritto e un dovere. Conoscere, quindi, per analizzare e decidere”: così il segretario generale della Cisl Piemonte, Alessio Ferraris, in apertura dei lavori, ha riassunto il senso della giornata di approfondimento e dibattito sul Referendum costituzionale promosso dalla Cisl regionale lo scorso 24 ottobre, al Pacific Hotel Fortino, alla presenza di Maurizio Petriccioli, segretario confederale Cisl. A illustrare le ragioni del SI e del NO il presidente Emerito della Camera dei Deputati, Luciano Violante e Antonio Caputo, Coordinatore Comitato Piemontese per il No.
Un tema indubbiamente complesso e articolato quello del Referendum del prossimo 4 dicembre, con cui gli elettori potranno decidere se approvare con un “SI” o respingere con un “NO” la riforma della Costituzione approvata dal Parlamento e proposta dal governo Renzi; non è previsto un quorum, quindi il risultato del referendum sarà valido indipendentemente da quante persone andranno a votare.
“Come Cisl” – ha rimarcato il segretario confederale Maurizio Petriccioli, “riteniamo questo tema estremamente interessante e, vista la sua complessità, ci rifiutiamo di accettare un certo luogo comune che vuole dipingere come superficiale il tema della riforma costituzionale”.
Quest’ultima prevede la modifica 47 articoli su 139, e ruota su alcuni punti-cardine illustrati, attraverso una serie di slides, dallo stesso Petriccioli.
Le novità principali interessano in sintesi:
– l’elezione, composizione e funzioni del Senato
– il procedimento legislativo ed il superamento del bicameralismo perfetto (che attualmente prevede l’approvazione delle leggi da parte di entrambe le Camere)
– il Titolo V della Costituzione (eliminazione delle competenze concorrenti tra Stato e Regioni)
– l’elezione del Capo dello Stato
– soppressione di alcuni Enti (tra cui il Consiglio nazionale per l’Economia e il Lavoro-CNEL)

Per un ulteriori dettagli si invita a leggere questa pagina istituzionale con un utile documento che mette a confronto il testo vigente della Costituzione con quello modificato dal testo di legge costituzionale.
Il dibattito e il confronto tra le ragioni del SI e del NO è partito dallo stimolo lanciato da Ferraris nel chiedere agli ospiti di soffermarsi su alcuni punti focali, come quello legato al bicameralismo perfetto, alla luce di un contesto politico e sociale molto distante dal 1948, anno di entrata in vigore della Costituzione.
“Il mondo di allora vedeva una netta contrapposizione di ‘sistemi’, si pensi allo scontro tra U.S.A. e la vecchia Unione Sovietica, mentre oggi, in Italia, vediamo più che altro una contrapposizione di schieramenti politici che, dagli anni ‘80 ad oggi, ha reso il nostro sistema via via sempre più instabile. Per questo vogliamo modificare alcune parti della nostra Costituzione, per consegnare alle nuove generazioni un Paese più stabile, veloce e competitivo in un contesto di forte globalizzazione”, ha spiegato Violante, esponendo le motivazioni a sostegno del “si”.
Di opinione opposta Antonio Caputo, il quale è partito sempre dal lontano ‘48, quando: “la Costituzione è riuscita a unire correnti molto diverse, ma che si sono ritrovate in quella ‘casa comune’ che deve rimanere di tutti, e non può diventare l’ennesima causa di scontri. Ritengo, infatti che la riforma che siamo chiamati ad approvare o a respingere sia a carattere fortemente divisivo, ecco perché i Costituenti hanno previsto che le sue modifiche non potessero essere fatte da un solo partito e neppure dalla sola maggioranza parlamentare”.
“C’è un punto fermo che ci sta particolarmente a cuore, ovvero il rapporto tra rappresentanza e governabilità, la centralità, sempre e comunque, della democrazia e i tempi della democrazia”, ha ricordato Ferraris nel ringraziare i due relatori per il contributo, a chiusura di una giornata che ha permesso di affrontare un tema protagonista di un dibattito mediatico molto spesso confuso e poco approfondito.
Paola Toriggia

Categoria: ,