“Grave ed incomprensibile l’esclusione delle lavoratrici e dei lavoratori domestici (colf e badanti) dalle reti di sostegno del Cura Italia. Al Governo abbiamo chiesto correzioni immediate per ricomprendere due milioni di persone, in grande maggioranza donne, che già vivono normalmente condizioni di debolezza e che ora rischiano l’esclusione sociale. Bisogna assicurare a tutti un reddito dignitoso, pieni diritti di cittadinanza, tutele adeguate”. Lo hanno chiesto Luigi Sbarra, Segretario generale aggiunto Cisl e Aurora Blanca, Segretaria nazionale Fisascat Cisl, nell’incontro odierno con la Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo sul lavoro domestico. “Quattro gli assi prioritari di intervento – affermano Sbarra e Blanca – . Va prima di tutto colmata la lacuna dell’assenza di ammortizzatori in costanza di rapporto, e dunque estesa la Cassa in deroga o istituita altra misura ad hoc. Si tratta poi di tutelare oltre un milione di persone incastrate nel sommerso attivando un reddito di emergenza universale agganciato anche ai fondi europei e incoraggiando contratti di riallineamento”.
“Per i lavoratori non comunitari – sottolineano ancora i sindacalisti – è essenziale prorogare, almeno fino a dicembre, la finestra per i rinnovi di soggiorno e valutare una sanatoria che scongiuri l’emergenza umanitaria legata ai tanti ‘invisibili’ irregolari. Infine, va affrontata la questione della formazione per l’utilizzo di adeguati dispositivi di protezione individuale, incentivando percorsi di aggiornamento e promuovendo anche il ruolo della bilateralità di settore”. “Il decreto Cura Italia ha risposto in breve a un’emergenza inedita, coprendo ampie aree della popolazione lavorativa. Ora dobbiamo fare un passo in più, includendo tanta fragilità rimasta ai margini e costruendo certezze per tutti i lavoratori domestici”, hanno concluso Sbarra e Blanca.