Il Documento finale, approvato all’unanimità, del Consiglio confederale Cisl del 28 marzo 2018, in cui si auspica un nuovo dialogo tra politica e corpi intermedi
Il Consiglio Generale della Cisl, riunito il 28 marzo 2018 a Roma, sentita la relazione della Segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan ne condivide e approva i contenuti arricchiti dal contributo del dibattito.
L’esito delle recenti elezioni politiche del 4 marzo, consegna uno scenario complesso e articolato, di difficile interpretazione, a fronte del quale la Cisl ribadisce la propria tradizione di autonomia dalla politica e la capacità di farsi interlocutrice attenta e attiva nei confronti di qualsiasi Governo al quale sottoporrà le sue proposte di merito.
Abbiamo assistito ad una campagna elettorale debole di contenuti, spinta da fattori emozionali fra i quali la rabbia e la paura che hanno strumentalizzato e falsato problematiche reali quali, ad esempio, quella dell’immigrazione, influenzando in modo determinante l’esito del voto. Una campagna elettorale declinata prevalentemente in “negativo” nella quale è mancata una lungimirante visione strategica del futuro del Paese.
In questo difficile contesto, il Consiglio generale, nel riconoscersi appieno nel percorso della Confederazione, rilancia il “valore del lavoro” come l’orizzonte del sindacalismo del ventunesimo secolo che fonda l’essenza della ripartenza italiana sul principio della “partecipazione”, strumento per tenere insieme lavoratori, imprese, posti di lavoro, generazioni, generi, territori ed etnie, dando voce e ricercando soluzioni ai loro problemi.
Il Sindacato nasce nel Paese per accompagnare ideali e sentimenti di giustizia e così dovrà fare anche oggi, pena dover accettare un ruolo residuale nell’attuale società. Per questo, il Consiglio generale della Cisl ritiene che nei mesi a venire dovrà essere rafforzata la nostra missione originale sul fronte della rappresentanza irrobustendo il potere della contrattazione, consapevoli che nella capacità di contrattare continuerà a esprimersi anche nel futuro la nostra funzione.
In particolare, esprimendo una valutazione positiva sul percorso negoziale che ha caratterizzato l’attuale periodo, il Consiglio generale esprime il plauso per l’importantissimo negoziato sul modello contrattuale e sulla rappresentanza sottoscritto unitariamente con Confindustria il 9 marzo scorso che segna una svolta storica nel campo delle relazioni industriali del Paese. Un accordo utile a regolare la rappresentatività di chi contratta, dando valore al salario contrattuale e rigettando formule extracontrattuali di salario minimo.
Rafforzare la contrattazione in questi mesi, valorizzando i temi della persona e del lavoro, ha consentito alla Cisl di rilanciare la visione storica dell’Organizzazione fondata su capacità di proposta e assunzione di responsabilità che hanno portato alla recente stipula dei contratti pubblici e privati, recuperando, rispetto ai primi, uno stallo durato nove anni.
In tal senso, il Consiglio generale impegna le strutture a trasferire e a valorizzare nei posti di lavoro e alle iscritte e agli iscritti gli elementi su quanto ottenuto.
In particolare, consapevoli che oggi come per il futuro dovrà essere Il lavoro il cardine del meccanismo distributivo su cui si regge la società italiana per redistribuire redditi, ruoli sociali, protezione sociale e per alimentare le risorse necessarie a sostenere il sistema Paese attraverso il gettito tributario e contributivo, la Cisl continuerà a sentirsi impegnata sostenendo un progetto politico che vede:
– nelle intese sulla previdenza,
– nell’approfondimento su Europa, Lavoro, Fisco e Welfare,
– nell’accordo con Confindustria,
– nel negoziato sui contratti pubblici e del comparto privato,
elementi fondamentali di un percorso per consolidare la buona occupazione e il rafforzamento dello stato sociale nel Paese.
Inoltre, considerato che l’economia del Paese cresce in misura minore di altre realtà UE, la Cisl rilancia al Governo di prossima emanazione la necessità di maggiori investimenti per lo sviluppo che insistano sul rafforzamento del capitale umano da associare a una riforma fiscale capace di favorire l’aumento dei consumi che potranno essere sostenuti dal nuovo modello di relazioni industriali incentrato sulla partecipazione e sulla produttività.
Per la Cisl, rinnovate relazioni sindacali, potranno aiutare il processo per creare quel clima sociale utile a rafforzare la crescita, prevedendo la sperimentazione di forme nuove di partecipazione, non solo organizzativa, ma anche al capitale delle imprese, utilizzando i fondi contrattuali e previdenziali come strumento per costruire una vera democrazia economica.
La Cisl auspica da parte del nuovo Governo una ripresa del rapporto tra la politica e corpi intermedi capace di realizzare nuovi progetti per il futuro: per i giovani, per le lavoratrici e i lavoratori, per le pensionate e i pensionati, vere esigenze dell’Italia e per le sue aree in maggiore affanno, prima fra tutte il Mezzogiorno.
In tal senso la Cisl continuerà ad asseverare il tema della previdenza rilanciando nell’anno in corso la propria piattaforma sul fisco, partendo da chi ha maggior bisogno, dai più deboli, salvaguardando i lavoratori coinvolti nei processi di ristrutturazione o di crisi aziendale e i pensionati.
La visione fiscale della Cisl continuerà a basarsi su un’idea di società più giusta, dove l’equità del sistema, l’alleggerimento della pressione tributaria, la semplificazione e il recupero dell’evasione, insieme alla progressività del regime impositivo, continueranno a essere il paradigma delle proposte sindacali.
Per questo, nella consapevolezza che non esiste equità e giustizia senza il lavoro e i diritti, la Cisl continuerà ad essere impegnata per combattere le grandi diseguaglianze del momento che generano alcuni grandi bisogni e in particolare:
- il lavoro e la previdenza per tutti e soprattutto per i giovani;
- la lotta alla povertà ampliando la platea dei potenziali beneficiari del REI;
- la conciliazione fra vita e lavoro anche attraverso forme di riduzione dell’orario;
- l’istruzione e la valorizzazione dei percorsi fra scuola/università/formazione professionale e lavoro;
- il diritto alla salute, alla cura e il sostegno alla non autosufficienza;
- l’equità e la ridistribuzione, associate al tema dell’equa tassazione con la “responsabilità fiscale che dovrà diventare, insieme alla “responsabilità sociale” e alla “responsabilità ambientale” terreno sul quale valutare imprese e politiche;
- Il sostegno all’occupazione femminile, giovanile e all’ integrazione lavorativa e sociale degli immigrati.
- L’accompagnamento della grande trasformazione del lavoro tra robotizzazione e digitalizzazione, guardando con attenzione all’evoluzione in corso, da non demonizzare ma da governare attraverso specifiche politiche attive.
Da ultimo, la Cisl resta impegnata:
- nel realizzare le proposte contenute nel documento “La Cisl per l’ Europa, il lavoro, il fisco, il welfare” presentato alle forze politiche e al mondo dell’associazionismo produttivo e sociale;
- nelle elezioni RSU del 17-18-19 aprile, appuntamento importantissimo che deve vedere l’Organizzazione, nel suo complesso, impegnata a sostenere i candidati Cisl dei comparti del Pubblico impiego e dell’Istruzione;
- nella manifestazione del 1° Maggio dedicata alla “salute e sicurezza sul lavoro”, data la rilevanza del tema, la drammaticità dei dati sugli infortuni e le malattie professionali, le mancanze e i ritardi a partire da una debole strategia nazionale di prevenzione e dalle migliaia di aziende non ancora in regola.
Roma, 28/03/2018
APPROVATO ALL’UNANIMITA’