La Cisl del Piemonte chiude il tesseramento 2019 con 2.829 iscritti in più rispetto all’anno precedente. Gli associati passano da 257.979 a 260.809 unità. Nel 2018 la crescita degli iscritti era stata di 3.906 unità. L’analisi dei dati del tesseramento Cisl 2019 evidenzia la crescita dei settori del terziario, dell’agroalimentare, del comparto pubblico e di una sostanziale tenuta di quello industriale. La Fisascat Cisl, la federazione del Commercio e del turismo, cresciuta in un anno di 1.019 unità (4,9%), si conferma, con i suoi 22.026 iscritti, la prima federazione della Cisl regionale. Al secondo posto si piazza la Cisl Scuola, con i suoi 18.932 tesserati, seguita dalla Fim Cisl, con 15.087 iscritti, dalla Cisl Funzione Pubblica, la federazione che cresce di più nel 2019, con un aumento di iscritti pari a 1.535 unità (+12% rispetto al 2018) e un totale di 15.017 tesserati.
Tra le federazioni dei lavoratori attivi – che totalizzano complessivamente 147.221 iscritti contro i 113.587 dei pensionati – si segnalano inoltre le buone performance delle federazioni Fai e Fit Cisl, le federazioni di alimentaristi e trasporti, che fanno registrare rispettivamente un aumento di 748 e 826 iscritti, attestandosi a quota 9.754 e 6.451.
Per quanto riguarda le strutture territoriali si segnalano le significative attività di proselitismo della Cisl Piemonte Orientale, attestata sui 67.863 iscritti, con un incremento di 2.945 unità (+4, 5%), della Cisl Cuneo, con 47.207 tesserati (+ 1.973 unità e una crescita del 4,4%) e della Cisl Torino-Canavese a quota 94.518, con 343 inscritti in più rispetto al 2018 e una crescita dell’0,4%. La Cisl Alessandria-Asti si attesta invece a 51.220 iscritti, con una riduzione di 2432 unità. Rispetto al 2018, con qualche eccezione dovuta alla crescita dei settori terziario e trasporti e di alcune importanti federazioni come Fim, Fai e Fp, diminuiscono tutti gli altri comparti.
“Si tratta di un risultato molto positivo – spiega il segretario generale della Cisl Piemonte, Alessio Ferraris – soprattutto in un contesto prolungato di crisi e di profonda trasformazione del mondo del lavoro. Il consolidamento che si registra nel settore industriale è la naturale conseguenza del momento difficile della nostra manifattura sulla quale vanno concentrati tutti gli sforzi per un cambio di passo e una rapida ripresa. La crescita del nostro dato associativo è il frutto degli sforzi di tutti i livelli del nostro sindacato: dai nostri delegati alle strutture territoriali, dalle federazioni al sistema dei servizi”. r.z.