“Dopo la prima gravidanza, il 20% delle donne è costretto ad abbandonare il proprio posto di lavoro, mentre il 40% dichiara di non riuscire a conciliare l’attività lavorativa con la vita privata e familiare. Per queste ed altre ragioni occorre investire in infrastrutture sociali nel campo dell’istruzione, della sanità e della cura, con un occhio di riguardo alle strutture per la prima infanzia come gli asili nido”. Lo ha detto la responsabile delle Politiche di genere della Cisl Piemonte, Monica Cat Genova, intervenendo al dibattito: “Lavoratrici di tutto il mondo…Donne, Lavoro e Sviluppo” nell’ambito della Festa de L’Unità che si sta svolgendo in queste settimane a Torino. Hanno partecipato al confronto – moderato da Susanna De Palma – Valentina Caputo, Consigliera regionale del Piemonte e Vice Presidente Consulta Elette del Piemonte; Alessia Mosca, Europarlamentare; Anna Maria D’Angelo, Segretaria regionale Uiltemp e Coordinatrice Nord Ulitemp nazionale; Graziella Rogolino, Segreteria Cgil Piemonte; Stefania Gagliano, Coordinatrice regionale Cna Impresa Donna e Maria Lodovica Gullino, Agroinnova e Università degli Studi di Torino Piemonte.
“Il sindacato – ha aggiunto Cat Genova – ha cercato di tenere botta alla crisi attraverso la contrattazione di secondo livello e in modo particolare con il potenziamento del welfare aziendale. Bisogna rendere strutturali queste misure, che vengono incontro alle esigenze anche delle donne lavoratrici, e costruire una nuova rete tra la contrattazione sociale e quella aziendale. In questo modo si potrebbero spendere meglio le esigue risorse messe a disposizione dal sistema in materia di welfare”. r.z.