Per i dipendenti dell’azienda di Borgo Vercelli si prospetta il distacco temporaneo all’impresa appaltatrice Clf (Costruzioni linee ferroviare)
Per i lavoratori della Sigifer, l’azienda di Borgo Vercelli di cui erano dipendenti i cinque operai morti nel tragico incidente di Brandizzo, si prospetta la possibilità del distacco temporaneo di tre mesi a Clf (Costruzioni line ferroviarie), la società committente che riceve le commesse da Rfi e le affida in subappalto all’azienda vercellese. L’ipotesi è stata illustrata nell’assemblea dei lavoratori che si è svolta alcuni giorni cui hanno partecipato anche i rappresentanti della Sigifer. “Abbiamo accolto positivamente questa apertura di Clf – dice Carlo Rivellino, dirigente Filca Cisl del Piemonte Orientale – perché in questa fase rappresenta una concreta possibilità di garantire il reddito ai dipendenti”. La proposta dovrà essere verificata e messa a punto e poi realizzata sotto il profilo burocratico. “Nei prossimi giorni – aggiunge Rivellino – è in programma un incontro a livello nazionale tra le categorie degli edili e dei trasporti di Cgil, Cisl, Uil con Rfi, e all’ordine del giorno ci sarà anche questa proposta. Poi a livello locale gestiremo la definizione degli accordi e gli aspetti tecnici e burocratici”. In questa settimana ci sarà anche un incontro ad Alessandria tra i vertici di Clf e i sindacati per definire l’operazione.
Sigifer conta attualmente 79 dipendenti per i quali nei giorni scorsi ha chiesto 13 settimane di cassa integrazione, dichiarando anche di non essere in grado di garantire gli anticipi per problemi di liquidità, in quanto la sospensione delle commesse formalizzata da Rfi ha comportato anche l’interruzione dei pagamenti delle fatture arretrate. Quella del distacco a Clf era stata una delle soluzioni prospettate dalle organizzazioni sindacali già nell’incontro con l’azienda della settimana scorsa.
I rappresentanti di Feneal-Uil, Fillea-Cgil, Filca-Cisl Piemonte Orientale avevano chiesto infatti ad appaltatori e subappaltatori garanzie sul futuro occupazionale dei 79 lavoratori di Sigifer.
“Senza anticipo della cassa integrazione – hanno evidenziato in quella occasione le organizzazioni sindacali territoriali degli edili – i lavoratori rischiano, nelle prossime settimane, di aggiungere alla sofferenza per la perdita dei propri colleghi lacrime di disperazione. Il nostro impegno è evitare che si crei un problema sociale e che non si disperdano le professionalità”.
Intanto, sul fronte giudiziario i vertici di Sigifer sono indagati dalla procura di Ivrea per cooperazione in disastro e omicidio in forma colposa. Le testimonianze hanno portato alla luce una serie di carenze, tra cui quella sulla formazione del personale. L’azienda però respinge ogni responsabilità diretta rispetto a quanto avvenuto a Brandizzo.
Anche il sindaco di Borgovercelli, dove ha sede Sigifer, Mario Demagistri, ha chiesto nei giorni scorsi a Rfi di revocare o rimandare la sua decisione dopo l’annuncio dato in tv dall’ad di Rfi, Gianpiero Strisciuglio, sullo stop agli appalti all’azienda.
“La decisione dell’amministratore delegato di Rfi – ha sottolineato il primo cittadino di Borgo Vercelli – di revocare l’appalto alla Sigifer senza attendere i risultati delle indagini della magistratura mi lascia sconcertato: non è una difesa dell’azienda, ma dei 79 lavoratori, molti dei quali sono di queste parti, che rischiano di rimanere senza lavoro”.
Il sindaco ha anche annunciato l’apertura di un conto corrente per raccogliere fondi a sostegno delle famiglie degli operai. Ora l’attenzione è puntata sui prossimi incontri, ma la decisione più importante pare già presa. (Da Conquiste del Lavoro del 20 settembre 2023)
Rocco Zagaria