I Segretari Generali di Cgil Cisl Uil Piemonte, Giorgio Airaudo, Alessio Ferraris, Gianni Cortese, in una lettera unitaria inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e alla Regione Piemonte chiedono di attivare al più presto un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali, con la Regione Piemonte, i Comuni e l’INAIL, al fine di predisporre una serie di iniziative volte ad accertare la possibilità di agire civilmente nei confronti sia dell’imputato che delle società che dovessero essere individuate quali responsabili civili.
“Il timore – affermano i tre segretari – è quello che un’eventuale sentenza di condanna al risarcimento del danno rimanga esclusivamente sulla carta, con conseguente e gravissimo pregiudizio soprattutto per le vittime e lo loro famiglie. Si tratta in verità di una circostanza tutt’altro che remota dal momento che, per quanto è emerso da una prima indagine, il dott. Schmidheiny non sembra essere intestatario di alcun bene, né detenere partecipazioni in alcuna società, entrambi elementi che rendono assolutamente probabile la totale insolvenza dell’attuale imputato sia nel momento attuale che in futuro”.
Il riferimento è al processo Eternit Bis in corso a Novara che vede imputato con l’accusa di omicidio volontario – per la morte di 392 persone nel territorio di Casale Monferrato – Stephan Schmidheiny, 73 anni, il magnate svizzero ultimo padrone della multinazionale dell’amianto. Si tratta solo di una parte delle 3mila vittime che, in questi anni, sono state colpite nella cittadina piemontese oltre che dal mesotelioma, da asbestosi e tumore al polmone.
Dal dibattimento è emersa con chiarezza tutta la portata del gravissimo inquinamento da fibre di amianto proveniente dallo stabilimento, nell’ultima fase gestito da società facenti capo all’imputato, così come il totale disinteresse dello stesso per ogni forma di cautela, volta quantomeno a limitare la diffusione delle fibre dentro e fuori gli ambienti di lavoro.
Si tratta di una circostanza certamente nota anche alla Presidenza del Consiglio che in questo processo si è costituita parte civile, così come la Regione Piemonte ed i Comuni colpiti dal grave inquinamento ambientale, oltre ai familiari delle vittime, all’INAIL e a varie associazioni, tra cui Cgil Cisl Uil Piemonte.
“Soprattutto con riferimento alle domande di risarcimento che verranno avanzate da tutte le parti civili e che auspichiamo possano trovare accoglimento – sottolineano i tre segretari generali – si pone con urgenza il problema di valutare le concrete possibilità di eseguire una sentenza di condanna dell’imputato straniero anche al risarcimento dei danni che la Corte dovesse pronunciare.”
Uffici Stampa Cgil Cisl Uil Piemonte