«Migliorare e garantire l’accesso alla cura a tutte le cittadine e i cittadini, riducendo il più possibile le liste e i tempi di attesa» è l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato oggi al Grattacielo Piemonte dal presidente della Regione, Alberto Cirio e dai segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Giorgio Airaudo, Luca Caretti e Giovanni Cortese per condividere il piano di riduzione delle liste d’attesa.
«Già dal 2022, abbiamo avviato un piano straordinario che ci ha consentito di fronteggiare il periodo post-pandemico e recuperare i volumi pre-pandemia per quanto riguarda le prestazioni più urgenti, le U, B e le D come certificato anche dalla Corte dei Conti – ricordano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi –; abbiamo ora l’esigenza di affrontare il tema delle prestazioni programmate su cui si registrano ancora tempi di attesa critici e per questo abbiamo condiviso con i sindacati, all’interno di un dialogo proficuo e costante, un percorso chiaro, per tappe, che prevede lo stanziamento di 25 milioni di risorse del bilancio regionale, destinate interamente al sistema pubblico, per ridurre i tempi di attesa delle prestazioni programmate, con l’obiettivo produrre quest’anno, 212 mila prestazioni in più rispetto al 2023. E’ un obiettivo ambizioso, ma siamo tutti al lavoro per raggiungerlo».
“Dopo mesi di confronto, a volte anche aspro, la firma dell’accordo sulla riduzione delle liste di attesa nella sanità piemontese rappresenta un atto importante di impegno comune e una nuova scommessa per tutti i soggetti coinvolti – dichiara il segretario generale Cisl Piemonte, Luca Caretti. “La scelta della Regione, da noi ampiamente condivisa, di dotarsi di un nuovo Cup per imprimere una vera svolta nella gestione delle prestazioni sanitarie in regione, va nella direzione da noi auspicata. Senza lo stanziamento di risorse di Regione e Governo, l’investimento sul nuovo Cup e sull’utilizzo degli specializzandi non sarebbe stato possibile. A questo accordo si aggiungono le intese, firmate dalle nostre federazioni di categoria, sulle assunzioni di nuovo personale sanitario, sull’aumento delle indennità di pronto soccorso e sulle prestazioni aggiuntive e sul rispetto dei contratti maggiormente rappresentativi nelle rsa. Ci sono, quindi, tutte le premesse per far svoltare la sanità regionale, molto sofferente negli ultimi anni del post-Covid, avvicinandola sempre di più ai bisogni di salute e cura dei cittadini piemontesi”.
L’accordo prevede alcune azioni operative da realizzare con i 25 milioni di euro assegnati ad Azienda Zero, a partire dalla disponibilità del 100% delle agende del sistema pubblico e del privato accreditato sulla piattaforma del Cup, che sarà riorganizzato, a partire dal capitolato per la nuova gara d’appalto, essendo quello attuale in scadenza a ottobre, con una suddivisione del territorio su almeno cinque quadranti, il monitoraggio della domanda e l’incremento della capacità di risposta da parte del call center.
Tra gli elementi di novità, il monitoraggio complessivo della domanda di prestazioni e non solo di quelle erogate, l’incremento della capacità produttiva dell’area ambulatoriale, con l’aumento delle ore dei medici specialisti e con il reclutamento degli specializzandi in base all’accordo firmato con le Università, la presa in carica attiva delle prestazioni Pngla (piano nazionale gestione liste d’attesa) e la gestione con percorsi dedicati per i pazienti cronici.