Dal 9 all’11 luglio a Roma la Conferenza organizzativa nazionale per rafforzare il sindacato di prossimità e ripartire dalle “periferie esistenziali“

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Conferenza organizzativa Cisl Dal 9 all’11 luglio a Roma la Conferenza organizzativa nazionale per rafforzare il sindacato di prossimità e ripartire dalle “periferie esistenziali“

Si svolgerà a Roma dal 9 al 11 luglio 2019 la Conferenza organizzativa nazionale della Cisl: è quanto ha deliberato oggi il Consiglio Generale della Cisl riunito a Roma. “Vogliamo consolidare i risultati fin qui raggiunti sul piano organizzativo, investendo in un impegnativa stagione di risindacalizzazione del mondo del lavoro e della società, condizione per affrontare le nuove sfide  alle quali deve rispondere il movimento sindacale”, ha sottolineato la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan concludendo i lavori del parlamentino del sindacato di via Po. “Significa rilanciare il nostro ruolo di sindacato di “prossimità”, in quelle “periferie esistenziali “ che Papa Francesco ha indicato come le nuove frontiere della fraternità, dove il disagio è forte e la dignità delle persone è ogni giorno messa in discussione. Questo significa impegno contrattuale, formativo ed un investimento straordinario per aprire nuove sedi dove la povertà sfocia oggi in disperazione. Lo deve fare un grande sindacato come la Cisl, ma potrebbe diventare anche quel percorso concreto e dal basso verso il sindacato unitario che parte proprio dagli ultimi, per affermare una visione della realtà che metta al centro il valore della persona, della vita, dell’importanza del dialogo sociale, della democrazia come strumento di partecipazione e di riscatto civile. Questo significa stare insieme. L’unità del sindacato deve servire anche a questo obiettivo, perché la nostra è la cultura positiva che può combattere la solitudine di tante persone e l’indifferenza della società, fare anche da argine al razzismo, ai fantasmi del passato, alla sfida dei nazional-populismi, ad arrestare la visione miope e pericolosa di chi punta alla disgregazione per affermare solo la logica del più forte”.

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