Un nuovo stop per Mirafiori

mercoledì 11 Settembre 2024 / Focus

La crisi dell’auto elettrica investe l’Europa. Produzione sempre più giù nel sito torinese.

Nuovo stop produttivo per Mirafiori. In attesa della comunicazione ufficiale dell’azienda, la fermata dell’impianto dovrebbe avere la durata di un mese: dal 13 settembre al 13 ottobre.
All’interno del sito torinese di Stellantis, il clima si fa sempre più pesante. Ai lavoratori, tornati a lavorare da pochi giorni dopo quasi due mesi di stop tra ferie e fermo produttivo, vengono comunicati i piani di produzione settimana per settimana, vista la grande incertezza che regna sul mercato e che vede una significativa mancanza di ordini per 500e e Maserati. Nel mese di agosto il gruppo Stellantis ha visto in un calo delle immatricolazioni in Italia del -32%,4 rispetto all’anno precedente, dovuto in gran parte alla fine degli incentivi, ma anche alla crisi del settore che sta investendo altri player europei e globali.
Il momento difficile del settore auto, soprattutto nel comparto dell’elettrico, va a complicare ulteriormente il quadro dello stabilimento torinese. Secondo la Fiom provinciale, nella fabbrica torinese sono state prodotte, dall’inizio dell’anno ad oggi, 18.500 auto contro le 52 mila dello stesso periodo del 2023, con un calo dell’83%. Di questo passo, il 2024 potrebbe chiudersi con una produzione vicina alle 20 mila unità, traguardo che resta ben lontano dalle 200 mila auto necessarie a mantenere in vita lo stabilimento. Anche se dalla fabbrica arrivano timidi segnali di speranza, con l’impiego di circa 200 addetti in più al reparto delle trasmissioni elettrificate per soddisfare le richieste fino a fine anno e il buon momento del reparto dell’Economia circolare, dove si lavora molto sui motori ma poco sul recupero completo delle vetture, a preoccupare i sindacati sono le incognite sul futuro produttivo del sito.
Sulla linea della 500 elettrica prosegue la produzione a turno unico, con l’utilizzo della cassa integrazione mensile, mentre per la Maserati la prospettiva è quella di una produzione di 10 vetture al giorno e ricorso alla cassa integrazione.
“La situazione generale di Mirafiori – spiega il segretario generale della Fim Cisl Torino-Canavese, Rocco Cutrì – si conferma difficile, con prospettive incerte. L’attesa per la produzione della 500 ibrida è ancora lunga e si preannunciano mesi complicati. Alcuni enti aziendali possiedono commesse stabili e rassicuranti, ma non sufficienti a bilanciare la situazione. È necessario un maggiore sforzo per mantenere solidità e dare prospettiva, anche sul fronte impiegatizio e di ricerca e sviluppo”.
In attesa del tavolo nazionale sull’automotive, che dovrebbe riunirsi al Mimit il prossimo 17 settembre, e che si spera porti alla firma di un accordo quadro con Stellantis, un altro spettro si aggira all’interno del comparto e cioè la fine nel 2025 degli ammortizzatori sociali. “Senza questo salvagente – spiega il leader nazionale Fim, Ferdinando Uliano – circa 25.000 posti di lavoro sono a rischio tra Stellantis e l’indotto”. Per il segretario generale della Fim: “La crisi dell’elettrico e l’arrivo dei cinesi impongono una revisione costante delle strategie. I piani pluriennali non funzionano più”. E commentando le parole di Mario Draghi sul futuro dell’industria dell’auto nel vecchio continente, afferma: “Ora l’Europa agisca immediatamente in stretto rapporto con i Governi per un rilancio industriale del settore, per impedire la chiusura di stabilimenti e il rischio di licenziamenti. Serve un’azione comune e sinergica, tra istituzioni e produttori volta a rafforzare le politiche industriali, che i singoli paesi devono adottare al fine di sviluppare l’elettrificazione, la digitalizzazione, l’economia circolare e nello stesso tempo, per un forte sostegno di investimenti per rilanciare la transizione industriale che sta caratterizzando la rete di fornitura.”
Con tutte queste incognite ritorna sotto la Mole, da venerdì 13 a domenica 15 settembre, dopo 5 anni di assenza, il Salone dell’Auto. Torino torna al centro del settore nel suo momento peggiore. (Da Conquiste del Lavoro dell’11 settembre 2024).
Rocco Zagaria

Categoria: