In piazza a Torino per il futuro di Mirafiori e dell’auto
Proclamato da tutte le sigle dei metalmeccanici uno sciopero di 8 ore nel gruppo Stellantis e nell’indotto auto con manifestazione entro la prima metà di aprile
Entro la prima metà di aprile Torino si fermerà per chiedere la salvaguardia e il rilancio del settore auto. A 15 anni dall’ultima iniziativa unitaria, i metalmeccanici torinesi di Stellantis e dell’indotto, incroceranno le braccia per 8 ore e scenderanno in piazza per difendere il futuro di Mirafiori e di tutto il settore automotive. Lo ha deciso l’assemblea dei delegati di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, UglM e Associazione quadri, riunita sotto la Mole alcune giorni fa.
I sindacati dei metalmeccanici territoriali, che nelle prossime settimane terranno assemblee in tutte le aziende del comparto automotive, chiedono un impegno concreto affinché vengano portate nuove produzioni nello stabilimento di Mirafiori. Alla manifestazione di aprile è prevista la presenza dei segretari nazionali di tutte le sigle metalmeccaniche. “La mobilitazione – hanno spiegato i sindacati in conferenza stampa – sarà organizzata con l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni locali, il governo e il sistema industriale sulla profonda crisi che sta attraversando il settore auto a Torino”.
Vista la mancanza di risposte dal tavolo nazionale sull’automotive e da quelli di crisi aperti al Mimit, i metalmeccanici torinesi hanno deciso di non restare inermi. “Qui è nata l’industria automobilistica – ha osservato Rocco Cutrì, segretario generale della Fim torinese – e per questa ragione Torino deve continuare ad avere un futuro. Non ci possiamo accontentare di messaggi di rassicurazione o di programmi senza concretezza industriale. Vogliamo fare sentire forte la nostra voce e chiedere alle istituzioni di rendere Torino attrattiva e competitiva. Dobbiamo difendere Stellantis e anche l’indotto”.
Sullo sciopero torinese di 8 ore sono intervenuti anche i segretari nazionale Fim Cisl, Roberto Benaglia e Ferdinando Uliano. “C’è la necessità di una risposta specifica alla crisi che si sta determinando nel territorio di Torino – hanno dichiarato in una nota i due esponenti nazionali della Fim – che coinvolge l’indotto del settore della componentistica dell’auto e il polo produttivo di Mirafiori. C’è bisogno di un’azione compiuta nel settore che non agisca solamente sul fronte dell’incentivi per l’acquisto delle auto sostenibili, ma si concentri e assegni risorse dedicate al processo di trasformazione e di cambiamento del settore con politiche industriali specifiche”.
Dal 2019 ad oggi, nel polo di Mirafiori (sito produttivo + settori impiegatizi) si è passati da 15.400 dipendenti a 10.500 (- 4900 unità). La riduzione di personale è avvenuta attraverso pensionamenti, uscite incentivate e ricollocazione all’interno del gruppo. Negli ultimi due anni è aumentata la mobilità interna. La nascita del Circular Economy Hub, del Battery Hub e del Punch Powertrain Psa e-Trasmissions Assembly (Joint venture tra Stellantis e Punch) hanno permesso di assorbire un consistente numero di eccedenze da veri enti come Carrozzeria, Powertrain, Presse e Centro Ricerche Fiat. I sindacati torinesi sono anche preoccupati del mancato ricambio di personale. Si stima che tra il 2028 e 2030 il 60/70 degli attuali addetti alla produzione raggiungerà l’età per la pensione.
“Stellantis – concludono i segretari nazionali Fim, Benaglia e Uliano – si è impegnata ad aumentare i volumi produttivi di veicoli. Ora ci aspettiamo l’assegnazione a Mirafiori, insieme alla 500 elettrica, di una nuova vettura di largo consumo, un anticipo dei lanci delle future Maserati e una strategia più aggressiva del brand del lusso, unico nel panorama del Gruppo”. (Da Conquiste del Lavoro del 5 marzo 2024)
Rocco Zagaria
ROCCO CUTRI’
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Categoria: Focus