Torino: torna dopo due anni il corteo del Primo Maggio
Cgil, Cisl, Uil: “Troppi lavoratori non arrivano a fine mese. Salari più alti e qualità del lavoro”
Dopo due anni di stop per la pandemia, torna anche a Torino, il tradizionale corteo del 1° Maggio. Un ritorno ovviamente segnato dalla guerra in Ucraina: nel capoluogo piemontese, così come nel resto d’Italia, la manifestazione avrà come tema “Al lavoro per la pace”. La partenza è fissata alle 9 in piazza Vittorio, mentre l’arrivo alle 11 in piazza San Carlo. Dal palco interverranno tre delegati sindacali – uno del settore sanità, uno degli edili e uno degli appalti -, un rappresentante della Gioc, Monsignor Cesare Nosiglia e il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. Il comizio conclusivo sarà svolto dalla segretaria generale della Cgil, Enrica Valfré, a nome di Cgil Cisl Uil.
I temi del corteo sono stati illustrati dai segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Torino, Enrica Valfré, Domenico Lo Bianco, Gianni Cortese nella conferenza stampa di presentazione che si è svolta nella Sala delle Colonne a Torino. E’ intervenuta anche l’assessora al Lavoro del Comune, Gianna Pentenero.
“Dal questionario che abbiamo diffuso nei mesi scorsi con l’Ismel tra i lavoratori e i pensionati – ha detto il segretario generale Cisl, Domenico Lo Bianco in conferenza stampa – emergono grandi preoccupazioni. I lavoratori non ce la fanno ad arrivare a fine mese. Il 44.8% ha infatti grosse difficoltà a far quadrare il bilancio familiare. Aumentare i salari è quindi la nostra priorità”. Cosa fare dunque per rendere nuovamente il primo maggio la festa dei lavoratori e non quella dei precari? “Dobbiamo costruire le condizioni per dare una prospettiva di crescita al territorio partendo dai punti di forza che abbiamo”, ha spiegato ancora Lo Bianco. “Penso a Stellantis – ha aggiunto il segretario Cisl – che ha confermato il piano industriale e che ha confermato gli investimenti; la questione del distretto aerospaziale; l’ammodernamento della pubblica amministrazione; il tema dell’inclusione sociale e della sanità. Abbiamo anche un terziario e un mondo dei servizi a basso contenuto tecnologico e qui discende la questione dei bassi salari, del part time involontario e della precarizzazione del mondo del lavoro. Dobbiamo abbracciare queste fragilità per dare solidità e speranza al mondo del lavoro”.
Categoria: Focus