“Torino può ripartire”: il webinar sul futuro della manifattura nell’area metropolitana
Il Piemonte è una delle regioni a più alta concentrazione industriale d’Europa. E Torino, con i suoi oltre 260mila addetti e 17.429 imprese attive in tutti i settori della manifattura – nonostante la crisi che l’ha investita nell’ultimo decennio – resta uno dei centri industriali più importanti del Paese. Dal 2008 ad oggi, l’area metropolitana torinese ha perso il 16 per cento delle sue aziende e più di 32mila posti di lavoro nel solo settore metalmeccanico, in modo particolare nell’automotive. Nel tentativo di attenuare gli effetti negativi della pandemia e, soprattutto, di costruire solide basi per la ripresa, Cgil Cisl Uil Torino hanno promosso per mercoledì 31 marzo un webinar dedicato proprio al ‘Futuro della manifattura’.
“Un’occasione – hanno spiegato i segretari generali territoriali di Cgil Cisl Uil Torino, Enrica Valfrè, Domenico Lo Bianco, Gianni Cortese, lanciando l’iniziativa – per dare continuità alla ‘Vertenza Torino’, per affrontare con determinazione le criticità che stiamo vivendo e per interrogarsi sulle prospettive future del capoluogo regionale e della sua Area metropolitana”. A partire dal mese di settembre, gli incontri promossi da Cgil Cisl Uil con le associazioni datoriali, l’arcivescovo, le fondazioni bancarie e i principali attori economici del territorio hanno messo in rilievo la necessità di fare rete, avendo come priorità l’innovazione in ogni settore per creare lavoro di qualità.
“L’iniziativa di questa mattina – ha detto la segretaria Cisl territoriale, Cristina Maccari, introducendo i lavori del webinar – si muove nel solco della Vertenza Torino che è nata nel 2019 nella consapevolezza che fosse necessario fare qualcosa di significativo per lo sviluppo di Torino e della sua area metropolitana, a tanti anni dall’inizio della crisi. In un Paese in cui manca una vera politica industriale è importante creare un modello Torino, in grado di ridefinire le sue priorità e il suo ruolo anche rispetto ad altre città del nord. Bisogna ripensare quindi il modello di sviluppo, mettendo in campo anche nuove idee, concrete e realizzabili, per sfruttare al meglio le ingenti risorse del Recovery Plan”. Per Maccari “La mappa dei lavori cambia indipendentemente da noi, come abbiamo visto in questa pandemia con i rider e driver, come quella sociale che ci restituisce una città che invecchia sempre di più. A Torino ci sono tutte le condizioni per ripartire, ma è richiesto un cambio di mentalità, una efficace rete di infrastrutture sociali e la massima collaborazione e sinergie fra tutti i soggetti sociali della città”.
Al webinar “Il futuro della manifattura a Torino” promosso dalle tre Confederazioni torinesi e moderato dalla giornalista del Sole 24 Ore, Filomena Greco, hanno partecipato il segretario Cgil territoriale Cgil, Federico Bellono, che ha illustrato il “Documento Industria” di Cgil Cisl Uil Torino, il segretario generale della Fim, Davide Provenzano, la segretaria generale Uila Torino, Manuela Vendola, la segretaria generale della Slc Cgil Piemonte, Elena Ferro, il presidente di Api Torino, Corrado Alberto, il segretario generale di Cna Torino, Filippo Provenzano, il rettore del Politecnico, il Guido Saracco, e la segretaria nazionale Uil Tiziana Bocchi. Secondo i sindacati torinesi, il settore industriale riveste una grande importanza nell’economia territoriale e svolge un effetto traino su altre attività come i servizi all’impresa e il sistema formativo. Per mantenere e rafforzare la centralità della manifattura bisogna individuare le direttrici di sviluppo, ma anche percorrerle, cogliendo l’occasione, irripetibile, dell’utilizzo delle risorse del Next Generation Eu e della nuova programmazione dei fondi strutturali europei, sapendo che devono essere coerenti con la digitalizzazione e con la realizzazione di processi-prodotti compatibili con la tutela e la protezione dell’ambiente.
Davide Provenzano, segretario generale Fil Cisl Torino-Canavese ha annunciato l’incontro del 15 aprile con i vertici di Stellantis.”In attesa del nuovo piano industriale di Tavares, che dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno vogliamo confrontarci sui pesanti tagli dei costi e delle spese generali che l’azienda sta mettendo in atto. Il piano industriale è una partita ancora tutta aperta e chiediamo al governo territoriale e soprattutto a quello centrale di battere un colpo sul dossier Stellantis, anche perché non va mai dimenticato il ruolo del governo francese nella nuova casa automobilistica.Torino, in questa partita, è in campo con il segmento premium che riteniamo strategico anche rispetto ai nuovi assetti strategici del gruppo”. “La nascita di Stellantis – osserva il segretario generale Cisl Torino-Canavese, Domenico Lo Bianco – deve dare prospettive anche agli stabilimenti torinesi e alle aziende della filiera. I sacrifici fatti dai lavoratori in tutti questi anni, anche per il massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali, non vanno sprecati. Bisogna dare loro valide prospettive di lavoro per il futuro”.
Non meno importanti sono le vicende che investono Cnh, sia per l’occupazione che per nuovo modello di mobilità. Di fronte alla ventilata cessione di Iveco e di parte di Fpt ad acquirenti cinesi, rischia di saltare il progetto di un polo di sviluppo dell’idrogeno, nodo centrale rispetto al quale Torino può e deve essere protagonista.
Per quanto riguarda il comparto aerospaziale occorre difendere realtà importanti e strategiche presenti in città come Leonardo e Thales Alenia Space, mentre vanno rilanciati e valorizzati gli altri comparti industriali come le telecomunicazioni, il biomedicale, l’agroalimentare, la robotica, il tessile e la grafica.
Rocco Zagaria
DOCUMENTO DI CGIL CISL UIL SULLA MANIFATTURA A TORINO
LA REGISTRAZIONE INTEGRALE DEL WEBINAR
Categoria: Focus