Stellantis, a Mirafiori operai slovacchi per far fronte ai picchi produttivi
La decisione di Stellantis di utilizzare 15 lavoratori provenienti dal sito di Trnava per far fronte ai picchi produttivi della 500 Bev crea malumore tra i sindacati. La Fim: “Non è la soluzione”
Da qualche giorno,17 lavoratori (15 dei quali provenienti dalla Slovacchia e precisamente dalla fabbrica di Trnava e altri 2 italiani dal sito Sevel di Atessa) sono impiegati, su base volontaria e in distacco per 5-6 mesi, nello stabilimento di Mirafiori, a supporto della produzione della 5oo Bev.
La decisione dell’azienda è stata comunicata ai delegati e ai responsabili territoriali delle organizzazioni sindacali firmatarie del Ccsl nell’incontro che si è svolto giovedì scorso presso Mirafiori Plant, a Torino.
Per Stellantis, l’utilizzo di lavoratori del gruppo da altri stabilimenti per far fonte a incrementi di produzione non rappresenta una novità, ma è la prima volta, però, che il gruppo impiega personale proveniente dall’estero.
La buona notizia è che i volumi di produzione della 500 elettrica aumentano e l’azienda ha già comunicato ai fornitori l’obiettivo di 550 auto al giorno per arrivare a 130 mila esemplari entro il 2024; la brutta è che da mesi i sindacati chiedono assunzioni proprio alla linea della 500 Bev dove gli operai lamentano turni pesanti, senza ottenere risposte convincenti da parte del gruppo Stellantis.
“Pur apprezzando la trasparenza e la disponibilità dell’azienda – hanno scritto in una nota congiunta Fim, Uilm, Fismic, Ugl, e Aqcf subito dopo l’incontro di giovedì – nell’analisi e nella soluzione dei problemi, esprimiamo forte preoccupazione per la delicata situazione determinata dalla necessità di efficienza nel difficile contesto quotidiano vissuto dalle lavoratrici e dai lavoratori nel Plant e ribadiamo la richiesta di utilizzare risorse umane dal territorio nazionale prima che dall’estero. Come sindacato firmatario del Ccsl, sentiamo tutto il carico di responsabilità conseguente alla salvaguardia della realtà occupazionale dell’area territoriale di Mirafiori”.
La Fim torinese, attraverso il segretario generale, Davide Provenzano e il responsabile Lega di Mirafiori, fa sapere che la vicenda dei 17 trasfertisti alle Carrozzerie apparentemente sembra questione di poca cosa, un evento fisiologico nell’economia aziendale di un grande gruppo mondiale come Stellantis, ma così non è.
“Perché allora tanto clamore per 17 colleghi? – domandano provocatoriamente i due sindacalisti Fim – 17 unità su 3600 impiegate in Carrozzeria non sono forse dati insignificanti? Purtroppo no, non lo sono, per via di molteplici fattori che con il passare del tempo si sono aggravati e rendono ‘un caso’ il tema di questi giorni”.
La Fim Torino-Canavese dopo aver denunciato l’età media dello stabilimento che è di 55 anni, l’aumento dei ritmi lavorativi per turno, la fatica crescente e le malattie professionali, chiede da tempo, insieme ad altri sindacati, nuove assunzioni per far fonte alla crescita dei volumi sulla 500 Bev. Va ricordato che, negli ultimi anni, le uscite volontarie hanno ridotto gli addetti delle Carrozzerie di Mirafiori a circa 3600 unità.
“I trasfertisti – sottolineano Provenzano e Albera della Fim territoriale – non sono la soluzione. L’alternativa è un cambio mix tra dipendenti ‘accompagnati’ alla pensione e nuove assunzioni di giovani dal territorio nel quale l’azienda produce. Non si dica che è protezionismo! È semplicemente buon senso e investimento per il futuro. I trasfertisti rientreranno prima o poi, il sapere andrà via con loro, e noi con cosa rimarremo? Con persone più vecchie e più stanche di prima. È plausibile che da Parigi non si autorizzi ad assumere forza lavoro senza prima aver saturato tutti i dipendenti del gruppo? Come Fim continueremo a rivendicare coerentemente le istanze nelle quali crediamo, come un vero ricambio generazionale per Mirafiori. Riteniamo che un Sindacato debba chiedere risposte sullo sviluppo del territorio e sull’occupazione”. (da Conquiste del Lavoro di mercoledì 5 aprile 2023)
Rocco Zagaria
Categoria: Focus