Rsu Day Cisl Scuola Torino-Canavese con le segretarie Barbacci, Sacchero, Penna e il segretario Ust Cisl Lo Bianco

venerdì 6 Settembre 2024 / Focus

Scuola, Barbacci (Cisl) “Serve un modello nuovo e innovativo  e continuano ad esserci ancora troppi precari. Lo Ius scholae sarebbe segnale importante e serve vera accoglienza”. Nel Torinese 3.500 alunni in meno nell’anno scolastico ’24-’25

“Oggi alla scuola serve una maggiore flessibilità, ma anche una maggiore stabilità di organico e di modello educativo. Serve un’idea di scuola che fino ad oggi è mancata”. A dirlo, in occasione della nona edizione della Giornata nazionale delle Rsu e delegati della Cisl Scuola, a Torino, è stata la segretaria nazionale Cisl Scuola, Ivana Barbacci. “E’ un anno scolastico – ricorda – che inizia con meno 110mila studenti a livello nazionale. Fino ad oggi siamo stati in grado di mantenere la pianta organica degli insegnanti, che resta stabile, ma continuano ad esserci troppi precari”. Per la segretaria “un sistema così complesso, che prevede anche un approccio didattico, educativo nuovo e innovativo anche rispetto ai nuovi modi di apprendere, prevede un corpo docente che sia il più possibile ma soprattutto che sia in grado di poter costruire un percorso professionale stabile. Siamo di fronte ad un anno scolastico in cui non riusciamo ad assumere tutti gli insegnanti per quanti sono i posti vacanti, che sono 64mila“, prosegue, ricordando che “i concorsi Pnrr ne potranno coprire 45mila, ne restano quindi non coperti 20 mila da concorso oltre gli ulteriori 20mila non messi a bando. Quindi 40 mila precari che occuperanno anche quest’anno i contratti a tempo determinato pur essendo posti vacanti”. A questo, conclude, si aggiunge il tema “dei docenti di sostegno, con 85mila insegnanti non hanno la specializzazione, perché non si incontra la domanda con l’offerta”.

Ius scholae

“Gli studenti stranieri, non di origine italiana, sono un patrimonio che va sostenuto in termini anche di piena integrazione, educativa, civile e culturale. Serve un grande piano che interessi anche il territorio, cominciare anche a individuare lo ius scholae come modello per dare la cittadinanza a questi bambini e ragazzi sarebbe già un segnale dal punto di vista del legislatore molto importante. A questo, però, va affiancato un sistema di accoglienza, almeno in prima battuta, soprattutto per quegli studenti che arrivano senza conoscere la nostra lingua. Quindi l’insegnamento dell’italiano come lingua 2, dal nostro punto di vista, deve diventare una disciplina stabile in tutte le scuole d’Italia”. A dirlo è sempre a segretaria generale Cisl Scuola, Ivana Barbacci, a margine della nona edizione della Giornata nazionale delle Rsu e delegati della Cisl Scuola, a Torino. “Questo vuol dire – osserva – che bisogna fare una grande opera di formazione e destinare insegnanti specificatamente per questo obiettivo, che è quello dell’accoglienza e della prima alfabetizzazione linguistica. E’ un tema a cui noi teniamo molto – conclude – e crediamo possa anche intervenire sul gap legato alla denatalità. Noi accogliamo con grande favore gli studenti non italiani, però dobbiamo essere all’altezza e per farlo serve un investimento stabile”.

Nel Torinese 3.500 alunni in meno

“La situazione delle nostre scuole vede un numero di alunni nettamente in riduzione. C’è già stato un notevole calo lo scorso anno scolastico, quest’anno scende ulteriormente e nel territorio provinciale abbiamo 3500 studenti in meno dello scorso anno”. A fornire il dato in occasione della nona edizione della Giornata nazionale delle Rsu e delegati della Cisl Scuola, è la segretaria generale provinciale Cisl Scuola, Simona Sacchero, rimarcando che “la riduzione di alunni permette nuove gestioni anche da un punto di vista pedagogico e didattico”. “In automatico – spiega – scendono anche le istituzioni scolastiche, con due istituti in dimensionamento nel ’23-’24 ed è previsto un ulteriore dimensionamento per quest’anno, così come da decreto regionale, di circa 8 istituzioni scolastiche”, per un totale di 258 autonomie scolastiche statali. Per quel che riguarda l’organico docenti, spiega ancora, “tiene, con numeri che continuano ad essere quelli degli anni passati”, con un totale di 22.197 insegnanti, 671 neo immessi in ruolo da concorsi e Gps, 613 posti accantonati per concorso Pnrr e 9.165 nomine a tempo determinato. “Abbiamo ancora molti posti da coprire”, sottolinea Sacchero, che evidenzia soprattutto la problematica del sostegno, con “il numero di alunni con disabilità che cresce e viene coperto in parte da docenti specializzati in parte da personale precario senza specializzazione”. (Ansa)

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