Davide Provenzano nuovo segretario generale Fim Cisl Torino Canavese
Con 96 voti su 98, Davide Provenzano, 39 anni, torinese e residente a Rivoli, sposato con Marianna e padre di Gioele, è stato eletto oggi segretario generale della Fim Cisl Torino-Canavese. La sua elezione è avvenuta nella riunione del Comitato direttivo della federazione, svolta nel salone Operti di corso Siracusa, a Torino, alla presenza dei segretari generali di FIM e CISL Torino Canavese, Marco Bentivogli e Domenico Lo Bianco.
Provenzano succede a Claudio Chiarle che lascia la Fim dopo quaranta anni di militanza. Insieme a Provenzano fanno parte della nuova segreteria territoriale Fim, Cristina Terrenati, riconfermata nel suo ruolo di segretaria organizzativa, e il nuovo eletto Rocco Cutri, operatore della quinta Lega di Mirafiori.
Provenzano si affaccia nel mondo del lavoro a soli 15 anni come apprendista in una azienda di installazione impianti per cantieri. Il suo cammino nel sindacato inizia nel 2007, nei giorni della dolorosa vicenda Thyssenkrupp di cui era dipendente dal 2001. In quella tragica circostanza conosce Caio Rizzetto e Claudio Chiarle e si iscrive alla Fim di Torino. Nel 2008 viene assunto come apprendista operaio in Alenia Aeronautica, a Caselle, e dopo un periodo di rodaggio come attivista viene eletto componente della Rsu aziendale e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Nel 2015, oltre all’incarico di operatore territoriale Fim nella zona di Torino Nord, dove segue le piccole e medie realtà industriali, gli viene affidato il coordinamento del gruppo Finmeccanica sul territorio.
A luglio del 2017 entra a far parte della segreteria territoriale Fim, con l’incarico di segretario organizzativo. Appassionato di romanzi e film, ama trascorrere il proprio tempo libero in famiglia e dilettandosi in cucina.
“Sarà un Natale difficile – ha sottolineato il neo segretario generale della Fim Cisl Torino-Canavese, Davide Provenzano subito dopo la sua elezione – per tanti metalmeccanici del nostro territorio coinvolti nelle numerose crisi aziendali alcune delle quali, al momento, senza soluzione. Oltre alle istituzioni, chiamate a favorire con risorse e progetti le condizioni per attrarre nuovi insediamenti produttivi, faccio un appello agli imprenditori locali e non solo, invitandoli ad avere un sano orgoglio e più coraggio nell’investire capitali in una città che, come ribadito con la fiaccolata del 13 dicembre scorso, non vuole subire il declino. Torino possiede una capacità storica nel progettare e produrre lavoro e deve poter guardare al futuro con maggiore ottimismo. Servono scelte chiare e condivise per uscire dal tunnel e la Fim farà, come sempre, la sua parte”. r.z.
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