Pininfarina Engineering: il referendum approva l’accordo sindacale. La Fim firma, Fiom e Uilm no
Dopo settimane di scioperi e trattative, percorsi condivisi unitariamente, venerdì 18 dicembre si è svolto il referendum tra i lavoratori relativo all’intesa sindacale raggiunta durante l’ultimo incontro con la direzione aziendale alla presenza della Regione Piemonte. Nello specifico, l’ipotesi di accordo prevede:
- 12 mesi di cassa integrazione straordinaria;
- a gennaio la ricollocazione di 30 risorse presso la capogruppo Pininfarina Spa;
- ad aprile 45 risorse presso aziende collegate;
- per le restanti 40 risorse un percorso di out placement e se a fine percorso permane lo stato di disoccupazione un incentivo economico all’esodo.
Il SI ha ottenuto il 68,5 % dei consensi degli aventi diritto.
Le organizzazioni sindacali FIM FIOM UILM si sono trovate nel tardo pomeriggio di ieri all’AMMA di Torino per ratificare l’esito referendario sottoscrivendo l’accordo. Nonostante il voto dei lavoratori e la loro espressa volontà di approvare l’ipotesi, FIOM e UILM hanno ritenuto di non voler firmare.
“Responsabilmente e coerentemente all’esito referendario e in linea con i lavoratori – ha spiegato Arcangelo Montemarano della Fim Cisl Torino-Canavese –, la FIM-CISL ha siglato a garanzia di tutti. Il mancato accordo avrebbe generato il licenziamento della totalità dei dipendenti e non avrebbe rispettato il voto democratico espresso. Si apre ora una fase di gestione e controllo dell’accordo sul rispetto di quanto da noi sottoscritto. Incalzeremo la Regione poiché dovrà fare lo stesso, visto le garanzie espresse in fase negoziale. La vicenda di Pininfarina Engineering rimane una brutta pagina di storia lavorativa del nostro territorio che non appare più in grado di ritrovare la mission che Torino ha sempre avuto, ovvero quella industriale e manifatturiera”.
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