Crisi Olisistem Start, Fim: “No al taglio delle retribuzioni nel cambio appalto”

martedì 21 Gennaio 2020 / Vertenze
Presidio Olisistem
Presidio Olisistem

Querelle sulla proprietà del ramo da cedere di Olisitem, proposte di affitto alternative non considerate, rassicurazioni ai lavoratori sull’operazione, da parte dei vertici aziendali, smentite dai fatti ed infine l’affidamento di uno dei rami, con commesse Banca Intesa San Paolo, ad una azienda, la Innovaway, che come primo atto ha dichiarato di voler ridurre la retribuzione di oltre 100 euro al mese a 150 lavoratori, da più anni impegnati sulle stesse commesse, che frutterebbe un guadagno per le casse di questa nuova azienda, con questa semplice e deplorevole operazione sulle retribuzioni, di oltre 150 mila euro all’anno.

Questo è quanto accade in questi giorni in Olisistem Start sull’affitto del ramo, principalmente operativo su commesse per servizi alla Banca, che vede coinvolti 360 lavoratori a livello nazionale di cui la maggioranza a Settimo Torinese, i quali hanno da subito protestato per la situazione, venerdì scorso, scioperando per l’intera giornata.

Per Vito Bianchino della Fim-Cisl Torino e Canavese: “La Innovaway, dalle notizie apprese, non è nuova ad operazioni simili a discapito delle retribuzioni dei suoi dipendenti in altre sedi della penisola. Chiediamo pertanto a Intesa San Paolo di impedire questo abuso sui lavoratori da più anni impegnati con professionalità sui servizi alla Banca, sospendendo l’assegnazione delle commesse ad Innovaway fino a che non vi siano le condizioni che il cambio appalto in affitto avvenga con tutte le garanzie di mantenimento degli attuali diritti per i lavoratori

A sostegno di questa richiesta la Fim-Cisl ha indetto una ulteriore protesta per impedire a questa azienda l’annunciato taglio dei salari. “Se passa oggi il taglio dei salari per 150 lavoratori – prosegue Vito Bianchino – successivamente nulla impedirà a questa azienda di modificare in peggio, a tutti, altre condizioni normative ed economiche nel nome della sostenibilità, che non può essere ottenuta riducendo salari già bassi, ed inoltre non vi è alcuna rassicurazione sulla futura piena occupazione, come già anticipato dalla stessa azienda nel suo documento di avvio procedura di affitto”.

I lavoratori addetti alle commesse oggetto della suddetta procedura di affitto di ramo aziendale sono scesi in sciopero martedì 21 gennaio e si sono riuniti in  presidio sotto il grattacielo di Intesa San Paolo a Torino per chiedere a gran voce garanzie occupazionali e il rispetto dei propri diritti.

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