Nuovo stop per Mirafiori

venerdì 4 Ottobre 2024 / Focus
MIRAFIORI.JPEG
MIRAFIORI.JPEG

Produzione sospesa fino al 4 novembre. L’allarme dei sindacati “Così si rischia il collasso”

Anche per tutto il mese di ottobre lo stabilimento di Mirafiori cesserà la produzione delle 500 elettriche e Maserati. Il gruppo Stellantis ha comunicato ai sindacati che prolungherà lo stop produttivo, che doveva conludersi entro il 14 ottobre, fino al 4 novembre. Continuerà quindi il ricorso ai contratti di solidarietà. Il prolungamento del fermo produttivo nella storica fabbrica di Torino, secondo la versione fornita alle organizzazioni sindacali dalla casa automobilistica è dovuta “alla mancanza di ordini legata all’andamento del mercato elettrico in Europa che è profondamente in difficoltà, nonostante la 500e nei primi 8 mesi dell’anno rappresenti il 40% delle vendite nel segmento Ev delle city car (segmento A) in Europa”. L’azienda ha assicurato che “sta lavorando con determinazione per garantire la continuità di tutti i suoi impianti e delle sue attività” e ribadito che alle Carrozzerie di Mirafiori, grazie a un investimento di 100 milioni di euro, “presto sarà potenziata la produzione della Fiat 500e con una nuova batteria ad alto potenziale e che all’inizio del 2026 sarà anche avviata la produzione della Nuova 500 ibrida, realizzata sulla base dell’attuale 500 elettrica”.

Preoccupati i sindacati torinesi. Per il segretario generale  della Fim Torino-Canavese, Rocco Cutrì. “Le giornate lavorative nello stabilimento torinese si vanno sempre più riducendo, mentre l’utilizzo della cassa integrazione è in costante aumento. L’azienda non ha chiarito se le attuali previsioni consentiranno o meno di produrre per tutto il mese di novembre. In questa condizione l’incertezza regna sovrana. Riteniamo inaccettabile il livello di precarietà a cui stiamo arrivando. Il sistema automotive così rischia il collasso. Il 18 ottobre saremo a Roma per sensibilizzare il paese su questa emergenza che rischia di azzerare una delle principali filiere industriali del Paese”.

Le notizie che arrivano dal tradizionale report Fim sui volumi produttivi del gruppo sono infatti tutt’altro che incoraggianti. I volumi produttivi di Mirafiori nei primi 9 mesi dell’anno sono pari a 22.240 unità rispetto alle 70.365 rilevate nel 2023 (-68,4%). Il 91% dei volumi dello stabilimento torinese, pari a 20.210, sono rappresentati da 500 Bev, il restante è rappresentato dalle produzioni Maserati con 2.030 unità. La situazione è in peggioramento e per i prossimi mesi non si vedono segnali di miglioramento.

Le brutte notizie arrivano anche dalle immatricolazioni in Italia: a settembre Stellantis ha venduto 29.375 auto, il 33,9% in meno dello stesso mese del 2023, con la quota di mercato che scende dal 32,6% al 24,1%. Una flessione molto più ampia di quella registrata dal mercato nel suo complesso pari al 10,7% con 121.666 auto nuove immatricolate nel mese. Sullo stato di salute del gruppo automobilistico sembra muoversi anche la politica. L’11 ottobre prossimo l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, andrà in Parlamento per un’audizione in Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo. “Con la sua presenza Tavares potrà offrire il quadro più esaustivo sulla produzione automobilistica del gruppo in Italia” ha fatto sapere il gruppo, sottolineando la “volontà di dialogo e l’esigenza di collaborazione”. (da Conquiste del Lavoro del 3 ottobre 2024)

Rocco Zagaria

Categoria: