Mirafiori si ferma ancora una volta
Interessati i 1.800 dipendenti delle linee 500e e Maserati. Tutti i sindacati metalmeccanici in assemblea pubblica venerdì 6 dicembre per il rilancio industriale di Torino
Si ferma da lunedì 2 dicembre fino all’8 gennaio l’attività produttiva alle carrozzerie di Mirafiori. Scatta infatti – come annunciato nei giorni scorsi dall’azienda – la cassa integrazione fino al 17 dicembre, cui seguirà la chiusura collettiva dell’impianto dal 18 dicembre all’8 gennaio. Lo stop della produzione interesserà 1.800 dipendenti che lavorano sulle linee dei modelli 500 elettrica, Maserati GranTurismo e GranCabrio. Non sarà interessato invece tutto il complesso che comprende cinque stabilimenti e uffici amministrativi di varie entità, con circa 13 mila persone.
Lavoreranno regolarmente i dipendenti delle altre attività di manufacturing, della ricerca e sviluppo, del centro stile e degli uffici amministrativi, saranno in funzione la produzione di cambi elettrificati a doppia frizione (eDCT), il Plant di Economia Circolare e il Battery Technology Center.
I lavoratori delle presse sono in cassa intergrazione tre giorni alla settimana. Il 13 dicembre è previsto un incontro per prolungare i contratti di solidarietà che partono l’8 gennaio per le presse, la costruzione stampi delle carrozzerie di Mirafiori, la Pcma di San Benigno. A fine gennaio finiscono anche gli ammortizzatori sociali per i 250 dipendenti dell’ex reparto mascherine Covid di Mirafiori. Mentre si fa sempre più tesa la situazione anche alla Trasnova, l’azienda che opera per conto di Stellantis nel settore della logistica e dei trasporti e che in Italia occupa oltre cento persone tra gli stabilimenti di Mirafiori (Rivalta), Cassino, Melfi e Pomigliano. Le commesse di Stellantis scadono il 31 dicembre e non ci sono ammortizzatori sociali disponibili. Tutti i lavoratori e le lavoratrici dei siti produttivi – spiegano i sindacati – stanno scioperando e manifestano la loro preoccupazione per l’interruzione delle commesse che non permetterà di mantenere l’occupazione. A Torino la protesta ha interessato nei giorni scorsi i 17 lavoratori di Rivalta che hanno scioperato alla porta 15 con un presidio permanente. “Abbiamo chiesto un incontro al governo e alla Regione – ha detto Igor Albera della segreteria torinese della Fim – perché questi lavoratori hanno bisogno di una risposta in tempi rapidi visto che corrono un serio rischio occupazionale. Stellantis ha annunciato di voler internalizzare il servizio e potrebbe non rinnovare la commessa. Chiediamo all’azienda, se fosse così, di fare un atto di responsabilità e assorbire i lavoratori della Trasnova”.
Le dimissioni di Tavares arrivate improvvisamente nella serata di domenica 1 dicembre, si prestano a diverse interpretazioni, ma per il segretario generale della Fim Torrino-Canavese, Rocco Cutrì: “È evidente che la politica dell’azienda orientata in maniera spinta sull’elettrico puntando soprattutto su incentivi all’acquisto è stata fallimentare. Altro grande errore del gruppo capeggiato da Tavares è stato giocare una partita in solitaria mentre tutti gli altri costruttori europei, in questa difficile era della transizione energetica, cercano di fare fronte comune soprattutto in riferimento alle politiche europee. È quanto mai necessaria una revisione del piano industriale nel solco di una transizione meno spinta, una maggiore offerta di motorizzazioni green ma alternative all’elettrico, più modelli di largo consumo a prezzi sostenibili. Auspichiamo che Stellantis torni a sedersi al tavolo con parti sociali e Governo con la disponibilità di arrivare ad accordi programmatici sul nostro paese e su a Torino, città in cui rischiamo di perdere automotive e componentistica in cui siamo leader a livello nazionale”.
Intanto venerdì 6 dicembre, a Torino, ci sarà l’Assemblea delle delegate e dei delegati di tutti i sindacati metalmeccanici provinciali – Fim, Fiom, Uil, Fismic, Ugl e Associazione Quadri – dal titolo “Senza industria non c’è futuro per Torino”, alla quale parteciperanno, oltre ai segretari generali delle federazioni territoriali, i segretari generali di Cgil Cisl Uil e il presidente della Regione, Aberto Cirio, e il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. (Da Conquiste del Lavoro del 3 dicembre 2024)
Rocco Zagaria
Categoria: Focus