Mirafiori, “Orgoglio Torinese”: la non stop dei sindacati metalmeccanici per il rilancio dello stabilimento

venerdì 14 Giugno 2024 / Focus

La “Otto Ore” di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf territoriali  del 12 giugno, in piazza Palazzo di Città, a Torino

“Siamo nuovamente in piazza per ribadire ancora una volta i contenuti della vertenza sull’automotive torinese. Lo scorso 12 aprile abbiamo scioperato e manifestato con tutti i lavoratori dell’indotto per difendere la produzione di autoveicoli a Torino e per preservare un pezzo importante della nostra industria, dell’economia cittadina e della nostra storia. Oggi siamo qui a ribadire al mondo politico e istituzionale e a tutta la collettività che il ruolo di Torino nel settore dell’auto, non solo va mantenuto, ma potenziato e rilanciato, per costruire insieme una solida prospettiva futura”.
Lo ha detto il segretario generale Fim Cisl Torino-Canavese, Rocco Cutrì, intervenendo all’iniziativa unitaria dei sindacati metalmeccanici territoriali dal titolo “8 ore di orgoglio torinese, il rilancio di Torino parte da Mirafiori”, una non-stop di incontri e dibattiti, svolta nella piazza del Municipio, che ha coinvolto tutte le sigle sindacali territoriali dei metalmeccanici.
Dal palco di piazza Palazzo di Città si sono alternati, tra le 9 e le 17 di mercoledì 12 giugno, lavoratori, delegati, segretari di tutte le sigle metalmeccaniche provinciali, esperti del settore auto, il sindaco Stefano Lo Russo, l’assessore regionale all’industria e alle attività economiche, Andrea Tronzano, appena rieletto, e il direttore dell’Ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Torino, Alessandro Svaluto Ferro.
Proprio dal massimo rappresentante della Curia torinese, l’arcivescovo Roberto Repole, sono arrivate parole di sostegno e incoraggiamento agli organizzatori dell’iniziativa. “Noi – ha scritto monsignor Repole nel messaggio indirizzato ai sindacati – non dobbiamo avere dubbi: Torino sta certo facendo fatica, sta certo soffrendo la crisi economica e sociale, ma può tornare a crescere. Può farlo e lo farà, perché tante altre città europee ci sono riuscite. Trovo importante che abbiate intitolato la vostra manifestazione all’orgoglio torinese. Perché è proprio così: oggi ci occorre molto orgoglio, nel senso positivo di riconoscimento delle nostre capacità, per uscire da una certa sottile rassegnazione della città di fronte al declino industriale”.
Nel suo intervento il sindaco di Torino, Stefano Lorusso, ha posto l’accento su ricambio generazionale nello stabilimento di Mirafiori. “Credo – ha affermato il primo cittadino – che Stellantis debba e possa assumere dei giovani. È la seconda richiesta che abbiamo avanzato come istituzioni locali ai vertici del gruppo automobilistico, dopo ovviamente la produzione della Fiat 500 ibrida. Con l’arrivo di questo modello, non prima della fine del 2025 o inizio 2026, la sfida non può essere considerata conclusiva ed è giusto continuare a chiedere l’arrivo di altri modelli”.
Nel confronto in piazza, tutti i metalmeccanici torinesi hanno ribadito che l’assegnazione della 500 ibrida è un passo importante ma non ancora sufficiente per un vero rilancio della fabbrica torinese. Serve un altro modello e servono soprattutto altre produzioni. Lo stabilimento torinese, che arriva da 15 anni di cassa integrazione e da continui cambi di rotta, ha bisogno di tornare a produrre e progettare. Le circa 200 mila auto all’anno, che arriverebbero dalla 500 elettrica e ibrida, sono il minimo per garantirne la sopravvivenza. Si deve fare di più.
Tra i temi al centro del confronto anche il rinvio del Green Deal europeo, fissato al 2035, e i dazi alla Cina. “Il motore termico deve sopravvivere – ha concluso l’assessore regionale alle attività economiche, Andrea Tronzano – e la modalità è quella della neutralità ecologica. Le imprese sono attente agli investimenti, ma senza dubbio c’è spazio ancora per ibrido e altre tecnologie: la componentistica sta affrontando la transizione anche attraverso i processi e le tecnologie”. (Da Conquiste del Lavoro del 14 giugno 2024)
Rocco Zagaria

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