Metalmeccanici in piazza a Torino l’8 luglio per riaccendere i riflettori sulla crisi della città
Lo slogan dell’iniziativa delle tute blu: “Nessuno si salva da solo! Insieme per il lavoro e l’occupazione”
I lavoratori e le federazioni dei metalmeccanici torinesi di Cgil Cisl Uil tornano in piazza, insieme alle rispettive confederazioni territoriali, per “riaccendere i riflettori” sulla crisi economica dell’area metropolitana, aggravata ulteriormente dall’emergenza Covid-19. A distanza di qualche mese – l’ultima volta era stato il 13 e il 14 febbraio 2020 – le tute blu torinesi manifesteranno mercoledì 8 luglio, in piazza Castello, a Torino, per chiedere alle istituzioni e alla politica idee e interventi per il rilancio industriale del territorio. “Nessuno si salva da solo! Insieme torniamo in piazza per il lavoro e l’occupazione”: questo lo slogan scelto per richiamare l’attenzione sugli ammortizzatori sociali, la filiera dell’automotive e la produzione di nuovi modelli, le infrastrutture, la formazione e la riqualificazione dei lavoratori e lo sviluppo del settore aerospazio.
A simboleggiare la vicinanza tra le persone, a ricordare che non si è da soli, ma insieme e uniti, davanti alla crisi e alle difficoltà saranno fili colorati che si intrecceranno e uniranno tra di loro i manifestanti in piazza Castello. Un modo per dire che “si è legati tutti da uno stesso filo e destino e che le soluzioni bisogna ricercarle a livello complessivo”. L’autunno a Torino, come in altre realtà del Paese, si preannuncia davvero difficile e pieno di incognite. Tra le vertenze ancora aperte ci sono la Ex Embraco di Chieri, al centro proprio in queste ore di un interessamento da parte di un partner cinese disposto ad assorbire poco più della metà degli addetti (230 su 406); la Mahle di La Loggia che ha sospeso i licenziamenti ma anche la produzione e la Lear di Grugliasco dove ai 469 lavoratori è stato prorogato il contratto di solidarietà fino a marzo 2021. Solo in questi tre siti sono a rischio mille e duecento posti di lavoro e altre aziende potrebbero presto aggiungersi con effetti devastanti sull’economia locale.
“L’8 luglio – spiega il segretario generale Fim Cisl Torino-Canavese, Davide Provenzano – saremo in piazza per mantenere alto il livello di guardia nei confronti della politica locale a fronte di una crisi che in autunno si aggraverà e che non può essere scaricata tutta sui lavoratori. Servono percorsi condivisi e soluzioni complessive poiché non riusciamo più a gestire le singole vertenze aziendali”. Il settore metalmeccanico è quello più colpito dall’emergenza Covid. Secondo i dati dell’ultimo rapporto di Unioncamere Piemonte, diffuso proprio in questi giorni, nel periodo gennaio-marzo 2020 la produzione industriale piemontese ha registrato un crollo del 5,7% sull’analogo periodo del 2019. Nell’area metropolitana la flessione è stata del 6,5%. Il settore più colpito a livello regionale e torinese è quello metalmeccanico con una produzione industriale che fa segnare -11,6%. Sono numeri preoccupanti, anche se riferiti al primo periodo di lockdown. “Riaccendere i riflettori sulla Vertenza Torino, lanciata da Cgil Cisl Uil territoriali il 13 dicembre 2019, – commenta il segretario generale della Cisl Torino-Canavese, Domenico Lo Bianco – è importante in una fase ancora più complicata e incerta come quelle attuale dove regna la paura per il futuro. Siamo preoccupati per la tenuta sociale e l’aumento della povertà, ma il sindacato e la Cisl faranno fino in fondo la loro parte, come in questi mesi difficili in cui hanno tutelato con determinazione e impegno la salute e i redditi dei lavoratori”.
Rocco Zagaria
Categoria: Attualità, Emergenza COVID-19, Focus