Metalmeccanici in piazza a Torino per il rilancio dell’automotive e della città
Con lo slogan: “Nessuno si salva da solo”, alcune centinaia di lavoratori metalmeccanici si sono ritrovati in piazza Castello, a Torino, per chiedere il rilancio della città e del suo settore simbolo: l’automotive. Uniti da nastri colorati, per rispettare il distanziamento sociale ma anche per simboleggiare l’unità, hanno voluto richiamare ancora una volta l’attenzione della politica e delle istituzioni locali sulla difficile situazione in cui si trovano, aggravata dall’emergenza Coronavirus. Sono circa 60mila i metalmeccanici dell’area torinese attualmente in cassa integrazione, più della metà del totale, e per loro si prospetta un autunno pieno di incognite e incertezze. “Le nostre idee per il rilancio della città – hanno spiegato le segreterie territoriali di Fim Fiom Uilm – sono contenute nella piattaforma presentata a febbraio durante la due giorni di mobilitazione. L’ambizione è che Torino torni capitale dell’auto e della mobilità sostenibile. Chiediamo che Fca e Psa portino qui nuove produzioni del segmento B, che nascano infrastrutture in città con punti di ricarica per device elettrici e pannelli fotovoltaici e che arrivino investimenti pubblici e privati per realizzare una fabbrica di batterie. Abbiamo spazi, competenze industriali e ricerca per farlo. Con le istituzioni e le imprese dobbiamo sviluppare progetti per intercettare le risorse che verranno stanziate. Sono in arrivo circa 400 miliardi di euro per l’Italia e Torino deve cogliere questa opportunità di rilancio”.
Per il segretario della Fim Cisl Torino-Canavese, Davide Provenzano si è scelta ancora una volta la piazza “per difendere l’occupazione e per esprimere alla regione e alle istituzioni locali il disagio e le difficoltà dei metalmeccanici. Il nostro territorio è devastato dalla crisi che ora, oltre alle grandi, comincia a colpire anche le piccole e le medie imprese. Usciremo dal tunnel solo se sapremo fare sistema e se saremo in grado di attuare progetti e piani credibili di sviluppo”. Alla manifestazione dei metalmeccanici torinesi sono intervenuti i tre segretari generali di Cgil Cisl Uil territoriali, Enrica Valfré, Domenico Lo Bianco e Gianni Cortese che il 13 dicembre lanciarono la Vertenza Torino, con una fiaccolata per le vie del centro cittadino, denunciando, già allora, ancor prima del Covid-19, le difficoltà del sistema produttivo territoriale e il rischio povertà per molti lavoratori. “È finito il tempo dei tavoli istituzionali – ha osservato Lo Bianco nel suo intervento in piazza Castello – in cui si raccolgono le idee e non si fa mai un passo avanti. È arrivato il momento di decidere e di assumersi le proprie responsabilità. Non ci interessa il rimpallo delle responsabilità tra Regione e Governo. Abbiamo bisogno di progetti concreti per il futuro e che le risorse promesse vengano assegnate. Perché, come recita lo slogan della manifestazione odierna, ‘Nessuno si salva da solo’. Siamo tutti legati da uno stesso destino”.
Rocco Zagaria
Categoria: Focus