Marelli: segnali positivi verso l’uscita dalla crisi

giovedì 27 Giugno 2024 / Focus

Per i sindacati di categoria “bene l’acquisizione di nuove commesse e l’aumento dei ricavi”.

Ritorna il sereno alla Marelli, la multinazionale specializzata nella produzione di componenti per automobili che conta 6400 addetti e 14 siti in Italia. Nell’incontro nazionale con i sindacati, che si è svolto a Roma, la direzione aziendale ha fatto sapere che il 2023 è stato un anno nel complesso positivo per il gruppo, con un aumento del 9% dei ricavi e il segno + dell’Ebit (+2%).
“Questi risultati – dicono in una nota unitaria Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf nazionali – offrono maggiore tranquillità ai lavoratori italiani, anche se molti siti produttivi risentono ancora di un ampio ricorso alla cassa integrazione. Un elemento importante è certamente la normalizzazione dei rapporti con Stellantis, di gran lunga primo cliente delle fabbriche italiane”.
Dall’incontro è emerso che il 2024 dovrebbe caratterizzarsi per l’incremento degli ordinativi in tutte le divisioni, tranne ‘ride dynamics’, che però è cresciuta molto nel 2023. Si confida, inoltre, di consolidare il rapporto con Stellantis e Nissan, passate entrambi dal 58% al 52% del totale clienti di Marelli. Grazie a commesse vinte con altre case automobilistiche, si guarda con interesse alla Cina, dove il mercato locale è diventato oramai il più grande del pianeta. “La situazione degli stabilimenti italiani – aggiungono i sindacati nazionali dei metalmeccanici – è variegata. Mentre in alcuni stabilimenti, come Tolmezzo, Corbetta, Venaria e Caivano vi è piena saturazione della manodopera, in altri purtroppo prosegue il ricorso agli ammortizzatori sociali, in particolare a Bari, Melfi, Sulmona e Rivalta. Proprio in favore della fabbrica di Sulmona ci sarà il prolungamento della commessa del Ducato da parte di Stellantis almeno fino al 2031. Pur non evitando la ripresa del contratto di solidarietà dopo le ferie, questa possibilità offre garanzie sulla salvaguardia dello stabilimento nel lungo periodo e il quasi superamento della crisi. Naturalmente servirà monitorare l’andamento sui necessari investimenti a supporto del rilancio di tutti i siti”. Per il coordinatore nazionale automotive Fim Cisl Stefano Boschini: “Nonostante le criticità del mercato dell’auto europeo, nell’incontro con le federazioni nazionali dei metalmeccanici, Marelli ha dato una rappresentazione positiva del proprio stato di salute e sicuramente in netto miglioramento rispetto a quella presentata nella prima parte dell’anno”. Sulla situazione dei 6 stabilimenti torinesi di Marelli, dove lavorano circa 1900 addetti, quasi la metà del totale dipendenti del gruppo, interviene invece Enrico Dettori, operatore della Fim Cisl Torino Canavese. “Su Venaria, settore lighting – afferma Dettori – è positiva l’acquisizione di nuove commesse da altre case automobilistiche anche perché sul primo semestre si segnala un significativo rallentamento dei volumi produttivi rispetto al budget 2024 che ha comportato la cessazione del rapporto di lavoro per molti lavoratori assunti in somministrazione. A Marelli Europe Venaria, dopo la fase di riorganizzazione attraverso le uscite incentivate, assistiamo ad un incremento delle attività e a una saturazione totale degli addetti. Restano però i dubbi sulla collocazione del plant. Difficilmente rimarrà a Venaria visto che alcuni settori vengono già spostati in strada del Drosso, a Torino. In Suspension Systems Italia di Rivalta siamo invece in presenza di utilizzo della cassa integrazione ordinaria che ci preoccupa, ma confidiamo si tratti solo di un rallentamento del mercato e non una situazione di crisi strutturale”. Il prossimo incontro nazionale tra azienda e sindacati è in programma a novembre. (Da Conquiste del Lavoro del 26 giugno 2024)
Rocco Zagaria

 

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