Lear: sciopero a oltranza, gli esuberi saliti a 300

martedì 7 Novembre 2023 / Focus

I lavoratori della Lear di Grugliasco sono in sciopero, con assemblea permanente e presidio davanti agli ingressi dello stabilimento di via Cumiana e corso Allamano. Lo hanno annunciato oggi in conferenza stampa i segretari generali Fim, Fiom e Uilm di Torino, Rocco Cutrì, Edi Lazzi, Luigi Paone, che nella giornata di ieri hanno incontrato l’amministrazione comunale di Grugliasco, dove ha sede la fabbrica di sedili. L’incontro, cui ha partecipato una piccola delegazione di lavoratori, è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione di Lear e per parlare anche del futuro dei capannoni di Maserati, messi in vendita in questi giorni da Stellantis dopo il trasferimento di tutte le attività produttive a Mirafiori a partire da gennaio 2024. Nello stesso giorno i lavoratori della Lear hanno proclamato uno sciopero di 4 ore che ha avuto un’adesione del 90%.
“La vicenda Lear – ha detto il sindaco di Grugliasco Emanuele Gaito dopo l’incontro con le federazioni torinesi dei metalmeccanici – è una bomba sociale, la principale crisi industriale nell’area torinese. Manca un piano di rilancio e di ricollocamento e anche questo è frutto della cura dimagrante di Stellantis, ma soprattutto di un Paese che ormai non ha più una visione sistemica delle politiche industriali. Ho scritto in Regione per partecipare al tavolo dove si discute della Lear. Speriamo che non ci sia nessuna rottura, vogliamo iniziare un percorso comune che porti risultati”.
Sono questi giorni cruciali per i lavoratori della Lear. Nelle prossime settimane la multinazionale è chiamata a sciogliere un nodo fondamentale: la presentazione di un progetto serio per Grugliasco oppure il suo disimpegno. Senza un intervento immediato, la vertenza Lear rischia di assumere connotati davvero drammatici. Si parla di un’altra Embraco, vicenda che si è conclusa con la perdita di centinaia di posti di lavoro, epilogo che il territorio torinese vuole assolutamente scongiurare. “A dicembre – fa sapere la Fim-Cisl Torino-Canavese – quando i sedili delle Maserati Ghibli e Quattroporte endotermiche usciranno fuori dai listini, la produzione per le sole automobili Gran Cabrio e Gran Turismo ibride, a oggi non superiore a 20 vetture per giorno lavorato, garantirà lavoro per poche decine di lavoratori su 420 totali della fabbrica di Grugliasco”. Il 12 ottobre scorso nella sede della Regione Piemonte, dove si è svolto un incontro tra azienda, regione e sindacati, è stata decisa la proroga della cassa integrazione straordinaria in deroga fino alla fine dell’anno che, vista la situazione industriale, potrà arrivare al massimo fino ai primi due mesi del 2024. In quel vertice è stata anche analizzata la situazione aziendale che vede la proprietà non  più in condizione di mantenere i criteri minimi di legge legati alla presenza al lavoro previsti dal contratto di solidarietà. Situazione che si va via via aggravando a causa della drastica riduzione dei volumi delle vetture Maserati. Lo stabilimento, secondo i sindacati, in assenza di un serio progetto industriale rischia di non avere sbocchi e prospettive e, di conseguenza, ulteriore copertura con gli ammortizzatori sociali. Nell’incontro, l’azienda aveva promesso un nuovo progetto industriale da presentare entro 7/8 settimane. “La proclamazione dello stato di agitazione permanente – sottolinea il segretario generale della Fim torinese Rocco Cutrì – per noi rappresenta l’ultima strada, quella che non avremmo mai voluto percorrere. Gli esuberi sono troppi. Di fatto sono aumentati perché nel corso dell’ultimo rinnovo del contratto di solidarietà le eccedenze di personale dichiarate ammontavano a 240 ma ad oggi noi sappiamo che, concludendosi le motorizzazioni endotermiche alla fine dell’anno, la quantità dei volumi produttivi si abbasserà e quindi cresceranno, arrivando a oltre 300 lavoratori su un totale di 420 unità. Numeri per noi inaccettabili”. (Da Conquistedellavoro.it del 7 novembre 2023)
Rocco Zagaria

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