Lavoratori ex Embraco di Riva di Chieri e Acc di Belluno hanno manifestato a Roma sotto il Mise per il progetto Italcomp

mercoledì 21 Aprile 2021 / Focus
Ex Embraco a Roma per Italcomp
Ex Embraco a Roma per Italcomp

Sit-in nella capitale, sotto la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, per chiedere un intervento del governo sul progetto Italcomp

I lavoratori della ex Embraco di Riva di Chieri e della Acc di Belluno hanno manifestato ieri mattina sotto la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, a Roma, per chiedere garanzie e un intervento immediato del governo sulla continuità del progetto Italcomp. L’obiettivo dei sindacati metalmeccanici è salvaguardare i 700 posti di lavoro nelle due fabbriche di Torino e Belluno, anche perché il 26 aprile il curatore fallimentare potrebbe inviare le lettere di preavviso di licenziamento ai lavoratori dello stabilimento di Riva di Chieri che sono in cassa integrazione per cessata attività fino a metà luglio prossimo. Negli ultimi giorni c’è stata una doppia giravolta da parte del governo. Prima è arrivata la doccia fredda del ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, che giovedì scorso ha annunciato un cambiamento di rotta sostanziale sul progetto Italcomp, messo a punto da governo Conte 2 in autunno, prevendendo la ricerca di un compratore privato per le due aziende e poi, due giorni fa – mentre i lavoratori erano in viaggio per Roma – è giunta la convocazione di un tavolo al Mise per il giorno 23 aprile con i sindacati e tutti gli attori coinvolti, presieduto dalla viceministra Alessandra Todde, che segue il dossier Italcomp fin dall’inizio. A far cambiare idea al ministro Giorgetti sarebbe stato un fronte politico bipartisan partito da Piemonte e Veneto, guidati da parlamentari, dai due assessori regionali al Lavoro, dalla sindaca di Torino Appendino e dal ministro per i rapporti con il Parlamento D’Incà. Durante il presidio romano promosso da Fim, Fiom, Uilm, Uglm, una delegazione sindacale è stata ricevuta dalla viceministra Todde che, pur non anticipando i temi al centro del confronto di venerdì 23, sempre al Mise, tra tutte le parti interessate, ha detto che il progetto Italcomp va avanti, senza pregiudiziali sulle quote societarie e sulla presenza dei privati e che per il 20 maggio è fissata l’approvazione dell’emendamento per finanziare la Acc di Mel (Belluno), l’altra azienda che con la ex Embraco fa parte del piano di rilancio.
Resta ora da sciogliere il nodo della cassa integrazione per i lavoratori di Riva di Chieri, visto che attualmente manca la possibilità per chi è in cassa integrazione per cessata attività di ottenere la casa Covid. La palla passa al ministero del Lavoro che dovrà trovare una soluzione. “Venerdì prossimo – spiega Arcangelo Montemarano che segue la Ex Embraco per la Fim di Torino – ci aspettiamo che tutti questi dubbi siano sciolti e che ci sia il via libera definitivo al piano di rilancio. Si deve fare di tutto per evitare il disastro sociale”. Per il segretario nazionale Fim, Massimiliano Nobis, che ha partecipato all’incontro di ieri con la viceministra Todde: “È necessario entro venerdì bloccare i licenziamenti del sito di Riva Chieri e garantire liquidità all’Acc per evitare la perdita di commesse già acquisite con diverse aziende dell’elettrodomestico. Chiediamo alla politica di preservare il made in Italy nel settore dell’elettrodomestico e della componentistica meccanica”. (Da Conquiste del Lavoro del 21 aprile 2021)
Rocco Zagaria

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