Torino vuole la gigafactory di Stellantis

martedì 29 Giugno 2021 / Focus
MIRAFIORI.JPEG
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Sindacati, partiti e istituzioni locali provano a fare lobby per centrare l’obiettivo

Sindacati, politica e istituzioni in campo per portare a Torino l’eventuale gigafactory di Stellantis in Italia. Con il passare dei giorni, dopo la netta presa di posizione dei sindacati, Fim territoriale in testa, si moltiplicano gli appelli bipartisan dei parlamentari piemontesi per spingere la candidatura del capoluogo regionale a sede della fabbrica di batterie che il gruppo dovrebbe aprire in Europa entro la fine dell’anno.

“A noi interessa affermare con forza – hanno spiegato in una nota una decina di parlamentari Pd piemontesi – che la sede più indicata per una fabbrica di batterie in Italia di Stellants è Torino, nell’area Mirafiori, sia per lo straordinario know how automobilistico piemontese, sia per rilanciare un sito e una città che più di altri hanno pagato i costi sociali derivanti dalle trasformazioni industriali. A Mirafiori potrebbero così essere concentrate le già definite produzioni Maserati (quattro modelli di cui due nuovi, tutti elettrificati), un altro auspicato modello premium e la fabbrica delle batterie, così da ottimizzare i costi (come richiesto da Stellantis) e salvaguardare l’occupazione”.

Musica per le orecchie del leader Fim Cisl Torino-Canavese, Davide Provenzano, che una settimana fa, intervistato da Repubblica Torino, aveva lanciato l’idea di “una Grande Mirafiori” con lo spostamento nello storico stabilimento di corso Agnelli di tutte le produzioni di Stellantis, compresi i marchi Maserati di Agap Grugliasco. “La gigafactory è importante – ha evidenziato Provenzano  ma da sola non basta. Per saturare gli impianti, abbattere i costi e ricostituire un polo di eccellenza è necessario accorpare tutte le produzioni a Mirafiori e realizzare un nuovo modello, magari una Jeep della fascia premium. Torino è anche il posto ideale per fabbricare batterie elettriche perché qui c’è un ecosistema favorevole, a partire dal Politecnico, una grande storia e tradizione e le giuste competenze che saranno fondamentali per la transizione industriale”.

Il ritorno a una “Grande Mirafiori”, con al suo interno la gigafactory, viene vista di buon occhio anche da Forza Italia che sotto la regia della deputata e vicecapogruppo alla Camera, Claudia Porchietto, vuole costituire un comitato promotore della gigafactory Stellantis a Torino. “Serve uno sforzo congiunto – ha scritto sulla sua pagina Facebook la parlamentare forzista – di tutte le autorità e istituzioni. È una partita decisiva per Torino e per il Piemonte. Riunirò a breve un comitato di parlamentari piemontesi pronti a lavorare oltre ogni colore politico per raccogliere questa opportunità”. Il primo passo verso la candidatura di Torino a sede della gigafactory di batterie era stato compiuto a fine maggio dal Consiglio comunale del capoluogo con l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno per il sostegno e la salvaguardia del settore automotive.

Anche il segretario generale della Cisl Torino-Canavese Domenico Lo Bianco, che ribadisce il pieno sostegno di tutta la Cisl alla linea e all’azione della Fim territoriale, si augura che “Stellantis scelga il capoluogo subalpino per la nuova fabbrica di batterie, contribuendo a rilanciare un distretto dell’auto che ha tutte le carte in regola per soddisfare una richiesta crescente del mercato ed è pronto a raccogliere le sfide future di un settore in grande trasformazione”. Ora si guarda con attenzione, e con qualche apprensione, all’8 luglio, data dell’Electrification Day in cui l’ad di Stellantis, Carlos Tavares, potrebbe fare il grande annuncio. (Da Conquiste del Lavoro del 26 giugno 2021)

Rocco Zagaria       

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