La Cnh di San Mauro Torinese cessa la produzione e diventa polo logistico 4.0
Accordo per 60 esuberi e cassa straordinaria di sedici mesi per 297 lavoratori alla Cnh di San Mauro, alle porte di Torino.
Dal 22 giugno, per 297 lavoratori, su un totale di 330, della Cnh di San Mauro Torinese scatta la cassa integrazione straordinaria per sedici mesi. Lo prevede l’accordo raggiunto nei giorni scorsi tra Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Associazione Quadri e Cnh Industrial. Si tratta dell’ultima significativa tappa di un programma di riconversione dello stabilimento torinese avviato anni fa. Secondo il nuovo piano industriale per il quadriennio 2020-2024 del Gruppo Cnh, che in Italia conta 16mila dipendenti, l’attività dello stabilimento di San Mauro, alle porte di Torino, che produce mezzi per il movimento terra, cesserà entro il mese agosto 2020 per diventare un polo logistico 4.0.
Il sito della ex New Holland si trasformerà in un magazzino altamente tecnologico che fornirà ricambi per tutti i marchi di Cnh Industrial a livello europeo. Sono dieci anni che il Gruppo accumula perdite nello stabilimento di San Mauro per circa 30 milioni l’anno e la situazione, per l’azienda, non è più sostenibile. Negli ultimi periodi, per far fronte alla crisi di mercato degli escavatori, Cnh ha prodotto per due grandi gruppi internazionali: Hunday (Sud Corea) e Sumitomo (Giappone), ma gli accordi commerciali non hanno prodotto i risultati sperati, con margini di guadagno troppo risicati per assicurare un futuro al sito torinese. L’intesa tra sindacati e azienda dell’8 giugno prevede anche un percorso formativo che inizierà a febbraio 2021. Su base volontaria, e a seconda dell’andamento del mercato, i lavoratori potranno andare in distacco presso altri stabilimenti del gruppo, con una corsia preferenziale per le lavoratrici e i lavoratori monoreddito. Una soluzione c’è anche per i 60 esuberi dichiarati dall’azienda nel sito torinese. Saranno gestiti attraverso percorsi di ricollocazione all’interno del gruppo o di accompagnamento verso la pensione. Secondo fonti Fim, che all’interno dello stabilimento di San Mauro è il sindacato più rappresentativo, i 60 lavoratori in esubero potrebbero scendere a 48 già nelle prossime settimane grazie ad alcuni trasferimenti all’interno di Cnh Italia.
“L’intesa – dichiara soddisfatto Fabio Militto, responsabile Cnh di San Mauro per la Fim Cisl Torino-Canavese – è il risultato di un percorso durato quasi un anno e che ha coinvolto anche le istituzioni (Mise e Regione Piemonte) e le organizzazioni sindacali a ogni livello, comprese le segreterie nazionali di federazione. Sono previsti 20 milioni di dollari di investimenti per trasformare il sito di San Mauro in un moderno magazzino del futuro. Gestiremo il periodo di cassa integrazione, facendo ruotare i lavoratori in base alla loro professionalità e vigileremo, attraverso una verifica bimestrale, sul rispetto dell’accordo che punta molto alla formazione e al coinvolgimento di tutti i dipendenti. È una scommessa che possiamo e dobbiamo vincere”. Nella primavera del 2021, a riconversione ultimata, lavoreranno nel sito torinese 237 unità: 215 operai, 17 impiegati e 5 dirigenti. “Vogliamo dare un futuro allo stabilimento – conclude Militto – e allo stesso tempo non lasciare indietro nessuno. Ce la faremo”.
Rocco Zagaria
Categoria: Focus