Ivrea: tra Wind Tre e Vodafone è crisi nelle telecomunicazioni

giovedì 18 Maggio 2023 / Focus

Solo tra Wind Tre e Vodafone sono più di 200 gli esuberi nel polo eporediese su un totale di quasi mille addetti. La paura di un territorio che ha raccolto e gestito la grande eredità Olivetti     

Sono giorni difficili per i quasi mille lavoratori di Wind Tre e Vodafone di Ivrea. I dipendenti di Wind Tre hanno incrociato le braccia il 4 maggio scorso, insieme ai loro colleghi di tutta Italia, per protestare contro lo scorporo dalle attività e delle infrastrutture di rete dalla società e la loro cessione a fondi di investimento. L’operazione, che dovrebbe concludersi entro il prossimo ottobre, desta preoccupazione per gli esuberi che potrebbe generare. Per i sindacati, a Ivrea sarebbero 150 su circa 500 addetti e a livello nazionale 2mila su 6mila lavoratori.

Le Federazioni territoriali e regionali di categoria hanno incontrato nei giorni scorsi il sindaco uscente di Ivrea, Stefano Sertoli, e la sua vice, Elisabetta Piccoli. Dal vertice è scaturita una lettera appello, indirizzata alla ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, e alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella quale il primo cittadino di Ivrea chiede l’apertura di un tavolo ed esprime “grande preoccupazione per la situazione che si sta venendo a creare a seguito delle scelte di Wind Tre Spa e delle altre aziende operanti nel settore Tlc, manifestando la massima solidarietà a tutte quelle famiglie che vengono a trovarsi in una situazione di assoluta incertezza lavorativa”.

Il sindaco uscente insiste sul fatto che “la possibile perdita di posti di lavoro creerà ulteriori sacche di crisi economica e sociale in un territorio come quello di Ivrea e dell’Eporediese che vanta la più importante storia italiana nel settore essendo stato la culla della digitalizzazione dei servizi, della telefonia mobile e delle tecnologie per le telecomunicazioni in Italia”. In effetti, le ricadute sul territorio eporediese, nei prossimi anni, rischiano di essere drammatiche. Ivrea che aveva trovato, sulla scia dell’eredità olivettiana, proprio nelle Tlc uno sbocco naturale per esprimere innovazione e occupazione, oggi rischia di pagare un prezzo molto alto.

Oltre alle vicende di Wind Tre, pesa anche la procedura nazionale di licenziamento di 1003 lavoratrici e lavoratori di Vodafone su circa 5mila dipendenti complessivi che rischia di impattare in maniera importante anche sulla sede di Ivrea. Si parla di 120 esuberi su 486 lavoratori: il 25 per cento della forza lavoro.

A questa si aggiunge la preoccupante vicenda Tim che sempre nel territorio eporediese vede occupati lavoratori sia nella capogruppo Tim che in altre importanti aziende del Gruppo come Olivetti e Telecontact Center. Il settore Ict conta nel territorio di Ivrea circa 600 aziende e 3200 addetti, suddivisi tra i settori delle telecomunicazioni, dei call center, software e hardware.   

“Le aziende delle Telecomunicazioni – spiega la segretaria generale della Fistel Cisl Piemonte – Anna De Bella – da una quindicina d’anni ricorrono di continuo ad ammortizzatori sociali ed esodi incentivati, con perdite importanti di professionalità. Le ricette messe in campo dai principali gruppi, in un mercato completamente deregolamentato, consistono essenzialmente nello spacchettamento del ramo industriale (infrastrutture di rete) dai servizi. Una scelta scellerata che impoverirà ulteriormente il settore. A Ivrea sono centinaia le famiglie che potrebbero trovarsi a breve senza un sostentamento”.

Per chiedere l’intervento di governo e istituzioni, i sindacati hanno proclamato uno sciopero nazionale di tutto il settore Tlc per il prossimo 6 giugno. (Da Conquiste del Lavoro di mercoledì 17 maggio 2023)

Rocco Zagaria

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