Indotto auto, la crisi della Lear di Grugliasco
Un’ora di sciopero alla Lear di Grugliasco di Fim Fiom Uilm per difendere i 469 posti di lavoro.
Un’ora di sciopero – effettuata nei giorni scorsi, con un’adesione del 90 per cento dei lavoratori – è stata proclamata da Fim Fiom Uilm Torino alla Lear di Grugliasco, a Torino. I sindacati dei metalmeccanici territoriali hanno voluto dare un segnale all’azienda che continua a non fornire risposte sul futuro del gruppo. Alla Lear, che occupa 469 persone, si producono sedili per i tre modelli Maserati (Quattro porte, Ghibli e Suv Levante) del Gruppo Stellantis che è anche l’unico committente.
Azienda storica dell’indotto torinese che ha sempre e solo lavorato prima con Fiat, poi con Fca e ora con Stellantis, Lear è diventata il simbolo della crisi dell’indotto torinese. Da qualche anno è costretta ad operare con una riduzione di orario, che non è mai sceso sotto il 50 per cento, a causa degli scarsi volumi produttivi.
“La vertenza Lear – spiegano in una nota congiunta le segreterie torinesi di Fim Fiom Uilm – è l’emblema della sofferenza dell’indotto automotive nel torinese. Siamo preoccupati per l’impatto sociale ed occupazionale che potrebbe avere. Non c’è alcun riscontro rispetto ai piani annunciati da Stellantis, tranne l’intenzione dell’azienda di operare un accorpamento delle attuali due linee di produzione in un’unica linea, in conseguenza del trasferimento dello stabilimento Maserati di Grugliasco presso il sito di Mirafiori”.
A febbraio 2022 terminerà il Contratto di Solidarietà in deroga, concesso in sede ministeriale per tutti i 469 lavoratori, con la possibilità di usufruire ancora di un periodo residuale di cassa integrazione di circa 10 mesi.
Negli incontri ufficiali con i sindacati – l’ultimo il 3 novembre scorso all’Unione Industriale di Torino – l’azienda continua a non dare risposte sugli investimenti futuri e a ribadire l’intenzione di voler lavorare per acquisire le potenziali commesse che Stellantis immetterà sul mercato.
A dimostrazione dei cambiamenti in atto nel rapporto con la casa madre di riferimento (ora Stellantis) citiamo il caso della commessa per la produzione dei sedili della 500 elettrica. In una ottica di competizione tra fornitori e di minor costi, Stellantis ha assegnato la commessa al gruppo turco Martur, con stabilimento sempre a Grugliasco.
“È complicato gestire una vertenza – spiega il segretario della Fim Torino Canavese, Rocco Cutri, che segue l’azienda – con una controparte che ha come unica preoccupazione la gestione dell’esistente e obiettivi a breve e medio termine. Serve invece una strategia in una prospettiva futura per lo sviluppo di nuovi prodotti, come i componenti elettronici su cui il Gruppo sta investendo fuori dai confini italiani, in grado di garantire occupazione stabile”.
Nei giorni scorsi, in concomitanza con la proclamazione dell’ora di sciopero si sono tenute in stabilimento le assemblee sindacali unitarie. Nei vari interventi dei delegati sindacali e delle segreterie si è fatto il punto della situazione.
“È auspicabile che l’azienda comprenda l’importanza di effettuare investimenti nello stabilimento di Grugliasco – conclude Cutri – per stare, non solo al passo con i cambiamenti in atto nel settore, ma per darsi nuove prospettive. In caso contrario, sarà molto difficile garantire un futuro a tutti i dipendenti attualmente in organico”. (Da Conquiste del Lavoro del 13 novembre 2021)
Rocco Zagaria
Categoria: Focus