La Cisl territoriale scommette sul nuovo Piano di sviluppo del Canavese
Hanno preso il via in questi giorni, al Bioparco di Colleretto Giacosa, a una manciata di chilometri da Ivrea, i sei tavoli tematici del nuovo Piano di sviluppo del Canavese, frutto di uno sforzo e percorso comune di tutte le parti economiche, sociali e istituzionali del territorio. I sei gruppi di lavoro identificati in Industria e attività produttive, Infrastrutture e trasporti, Formazione e istruzione, Turismo, cultura e sport, Sanità e welfare e Organizzazione avranno il compito, coadiuvati da un ente terzo, il Centro Studio Sintesi di Mestre, di valutare le schede progettuali elaborate durante la fase preparatoria e di rendere realizzabili i progetti che risulteranno prioritari per il Canavese.
Si è partiti circa un anno fa dall’ascolto del territorio, raccogliendo le sensibilità e i desiderata di tutti gli attori che vi operano, e si è arrivarti a “mappare” le più importanti esigenze territoriali e a trasformarle poi in schede progettuali. Al momento sono stati redatti 113 progetti (30 per l’Industria e attività produttive, 32 per Infrastrutture e trasporti, 21 per Formazione e istruzione, 25 per Turismo, cultura e sport e 5 per Sanità e Welfare) che saranno esaminati dai tavoli tecnici. Punto centrale del Piano resta il “capitale umano”, che in questo territorio ha sempre ricoperto una valenza straordinaria e che ancora oggi rappresenta il forte legame con la storia sociale ed economica del Canavese, segnato dall’esperienza Olivettiana e da una cultura ben radicata in cui le persone sono l’elemento fondamentale per la crescita economica e sociale delle comunità. Il Piano richiede anche due prerequisiti di base: semplificazione burocratica, che ha l’obiettivo di abbattere la burocrazia e lo sviluppo Digitale.
Nell’incontro con gli operatori di zona Cisl che parteciperanno ai sei tavoli del Piano di sviluppo del Canavese, tenuto nella sede di Rivarolo, il segretario generale Cisl, Domenico Lo Bianco ha parlato di “Una grande opportunità di rilancio per il Canavese, investito pesantemente da processi di deindustrializzazione prodotti dalla crisi e da profonde trasformazioni del tessuto produttivo e sociale e anche di una straordinaria occasione per la Cisl di sperimentare il nuovo assetto organizzativo e contrattuale che ha nelle ‘zone’ territoriali la sua punta di diamante e la sua ramificazione più profonda e qualificata”.
Nel presentare il lavoro preparatorio, durato un anno e che ha coinvolto tutti i principali soggetti economici, sociali e istituzionali del Canavese, il responsabile di zona Cisl Canavese, Stanislao Patalani, ha detto che: “Nel Piano di sviluppo del Canavese c’è il gioco di squadra di tutti gli attori di un territorio, che raggruppa 162 comuni, e la consapevolezza diffusa di ‘fare sistema’ per tradurre idee in progetti finanziariamente sostenibili e realizzabili. Il futuro di questa parte del Piemonte sta a cuore a tutti noi e l’impegno sarà massimo per arrivare a risultati soddisfacenti e che offrono vere prospettive di sviluppo”.
Rocco Zagaria
Categoria: Attualità, Territorio