“Ripartire in sicurezza, con investimenti pubblici-privati e nuove politiche sociali e fiscali”: il Consiglio Generale Cisl Torino-Canavese
Al Consiglio generale sono intervenuti i segretari territoriale e regionale Cisl, Domenico Lo Bianco e Ferraris, il segretario confederale Cisl, Giulio Romani
“La pandemia ancora in corso ha evidenziato e acuito le disuguaglianze e le difficoltà del nostro territorio: alta disoccupazione, in particolare giovanile, presenza di lavoro precario, povero, sommerso, aumento della povertà, diminuzione dei redditi, riduzione ed invecchiamento della popolazione e crollo della natalità”: così il segretario generale Domenico Lo Bianco ha aperto i lavori del Consiglio generale della Cisl Torino-Canavese facendo una lunga carrellata sulla situazione sanitaria, economica e sociale italiana e dell’area metropolitana. “L’emergenza Covid – ha evidenziato Lo Bianco – ha imposto cambiamenti fondamentali nelle nostre abitudini, nelle relazioni, nel mondo della formazione e del lavoro”. Parlando delle vicende locali, il segretario generale della Cisl territoriale ha ricordato la Vertenza Torino, la crisi industriale che si è abbattuta sul territorio, a partire dalle note e tristi vicende della Ex Embraco, il rinvio delle elezioni amministrative, l’espansione di Amazon sul territorio, ma anche i problemi di Stellantis e del suo indotto e del nascente Polo dell’idrogeno. Tra le opportunità, oltre a quelle offerte dal Recovery Plan che potrebbe portare in città circa 3,5 miliardi di euro, ci sono il Parco della Salute e della scienza, la più grande fabbrica in Europa di produzione e stoccaggio di batterie a ioni di litio per veicoli elettrici nell’ex sito industriale Olivetti di Scarmagno e la scelta dell’Unione Europea di fare di Torino la sede italiana del Centro di competenze per l’innovazione sociale. “Per poter affrontare e vincere tutte le importanti sfide che ha oggi di fronte – ha concluso Lo Bianco – il sindacato deve sapersi rinnovare, senza smarrire le proprie scelte valoriali originarie. Per farlo servono scelte radicali, rifondative e rigenetratici in grado di valorizzare i propri valori positivi, e fare sentire tra i lavoratori che esiste un sindacato che riporta fiducia dentro un progetto di giustizia sociale”.
Il segretario regionale Cisl, Alessio Ferraris, ha fatto invece il punto sull’economia in regione e sul confronto con la Giunta Cirio. “In Piemonte – ha osservato Ferraris – ci sono 150mila disoccupati, un giovane su quattro non trova lavoro e solo due laureati su dieci riescono a ottenere una occupazione. Insieme a Cgil e Uil, le Cisl territoriali e le federazioni abbiamo prodotto un documento unitario sul Recovery Plan. Nell’incontro con la Giunta ci è stato detto che esso sarebbe andato ad integrare il piano piemontese presentato proprio ieri al governo. Ad una prima verifica risulta che un risultato c’è stato e che una parte importante delle nostre proposte è stata ricompresa nel dossier presentato al premier Draghi. Adesso l’attenzione si sposta sulla gestione della governance, attraverso una cabina di regia di cui vorremmo far parte, e sull’iter dei progetti che secondo noi vanno affrontati a livello territoriale con incontri programmati e continuativi”. Inoltre Ferraris ha ribadito che la Vertenza Torino deve viaggiare dentro la Vertenza Piemonte perché “la Vertenza Piemonte non esiste senza la Vertenza Torino. Nelle difficoltà del Piemonte le difficoltà dell’Area metropolitana sono quelle di maggiore impatto e per questo va riservata loro l’importanza che meritano”.
Nelle sue conclusioni, il segretario confederale Cisl, Giulio Romani ha parlato dell’opportuno rinvio del congresso e della difficile situazione del momento. “Ci piaccia o meno – ha detto Romani – il cambiamento ci sarà e la cosa importante sarà governarlo. La globalizzazione non è solo di merci e produzioni, ma anche di malattie e noi dobbiamo farla diventare anche una globalizzazione di diritti”. Per il segretario confederale: “Occorre investire sulla sostenibilità, non solo ambientale ma anche sociale. Tutte le volte che c’è una catastrofe, le disuguaglianze aumentano. Questo avviene perché le politiche non sono sostenibili nel lungo periodo. Come dice il nostro segretario generale Sbarra dobbiamo tenere insieme gli investimenti pubblici e privati, la protezione dei lavoratori, il sostegno al reddito e la formazione, intesa come investimento e strumento di cambiamento. La nostra scommessa sarà quella di un costante e continuo aggiornamento della preparazione dei lavoratori. Per queste ragioni dobbiamo, come qualcuno ha detto nel dibattito, ragionare insieme sul futuro che è la nostra grande priorità”. Infine, il segretario confederale Cisl ha parlato dell’importanza della leva fiscale per il rilancio dell’economia. “Bisogna affiancare agli investimenti pubblici del Recovery Plan quelli privati, perché i soldi stanziati da Bruxelles, sono pochi soprattutto se rapportati a quelli spesi dal governo italiano dall’inizio della pandemia. Dopo questa emergenza sanitaria globale ci saranno nuove imprese e per questo occorre stimolare la capacità di conversione professionale dei lavoratori, non solo attraverso idonee politiche sociali, ma anche fiscali”.
Rocco Zagaria
Categoria: Focus