Storia di Giulia che ha vinto la sua battaglia contro le molestie grazie allo “Sportello contro le discriminazioni” della Cisl
C’è voluta una sentenza per restituire a Giulia (nome di fantasia, usato anche nell’intervista al quotidiano “la Repubblica” (edizione nazionale del 10 maggio 2020) e nel racconto di Olga Longo di Fisascat Cisl sempre su Repubblica che alleghiamo) il diritto a ritornare nel proprio posto di lavoro. Al molestatore, capo di Giulia, dev’essere sembrato facile avere di fronte a sé una persona che ha bisogno di lavorare, che ha paura di perderlo il suo posto di lavoro.
All’Azienda dev’essere sembrato molto semplice affrontare la denuncia di molestie con un trasferimento: non quello del molestatore, come sarebbe stato logico, ma quello della lavoratrice molestata. Non hanno fatto i conti con la tenacia e il coraggio delle donne protagoniste di questa vicenda: ad aiutare Gilia ci sono state Olga, segretaria della Fiscacat Cisl, che ha indicato il percorso alla sua iscritta, Cinzia, responsabile dello Sportello Discriminazioni della Cisl che lo ha guidato, Francesca, l’avvocata che ha condotto la causa legale, portando l’unico risultato che avrebbe garantito il rispetto della dignità della lavoratrice: la reintegra di Giulia nel suo posto di lavoro.
“Ho raccolto con dolore, nella riservatezza del mio ufficio, – dichiara Olga Longo, segretaria Fisascat Cisl di Torino-Canavese – la storia di questa lavoratrice che chiameremo con il nome di fantasia Giulia. Ho chiamato immediatamente l’azienda chiedendo il trasferimento in altra sede del molestatore. Dopo il no dell’azienda, insieme a Giulia abbiamo intrapreso la strada legale, con tutto quello che comporta sul piano emotivo e psicologico per chi ha subito molestie. Questa sentenza ci ridà forza e speranza per continuare con determinazione e coraggio la nostra battaglia contro la violenza e le discriminazioni”.
“Lo sportello contro le discriminazioni della Cisl di Torino – dichiara la responsabile Cinzia Pietrosanto – ha lo scopo di ascoltare e aiutare tutte le lavoratrici che subiscono ricatti, ingiustizie e violenza sul posto di lavoro. Da quando è attivo ha fornito assistenza a una trentina di donne e vuole essere un aiuto concreto e tutte quelle persone in difficoltà che hanno bisogno di essere ascoltate e guidate nel difficile percorso che le porterà non solo a chiedere e ottenere giustizia, ma anche a riaffermare la loro dignità e inviolabilità”.
Questa vicenda dimostra come solo il coraggio di denunciare e la “rete” a sostegno di chi denuncia, possa garantire una vera tutela. Se solo uno di questi elementi non fosse stato garantito, il risultato sarebbe stato diverso. Per contattare lo Sportello Discriminazioni della Cisl Torino Canavese, che ha il compito di filtrare e orientare le persone le persone al percorso più idoneo alla situazione rappresentata scrivere a ust.torino.canavese@cisl.it o telefonare al numero 011.6520017.
In allegato l’intervista di Repubblica a Giulia del 10 maggio 2020 e a Olga Longo, segretaria Fisascat Cisl Torino-Canavese, del 12 maggio 2020
Categoria: Focus