Pensionati di Cgil Cisl Uil Torino: “Garantire le cure agli anziani e riaprire strutture agibili per ricoveri e tamponi”
Le organizzazioni sindacali dei Pensionati denunciano la grave situazione determinatasi nella sanità che sta pesando in modo particolare sulla popolazione anziana. Accanto agli anziani ci sono i lavoratori della sanità che stanno di nuovo reggendo con grande impegno un sistema in piena crisi per i gravi ritardi istituzionali. L’emergenza Covid ha messo in luce carenze che da tempo abbiamo denunciato.
Stiamo manifestando in questi gironi per chiedere la riapertura di reparti e interi ospedali oggi inutilizzati, strutture chiuse e ancora agibili come l’ospedale di Venaria che potrebbero ospitare strutture di ricovero o di prelievi e tamponi, mentre continuano a essere inutilizzati e rischiano la fatiscenza. Le attese per la esecuzione di tamponi e dell’esito degli stessi dura settimane mentre la logica della prevenzione richiede esiti immediati per poter isolare i casi e contenere il contagio.
Le liste di attesa per gli altri interventi si allungano a dismisura e diventa impossibile prenotare se non per le gravità immediate, eppur erano stati stanziati già da aprile i fondi necessari per potenziare le visite.
Accogliamo positivamente l’accordo che consente ai medici di famiglia di eseguire i tamponi ma chiediamo quanti saranno davvero in grado e disponibili ad aggiungere questa attività alle tante che in emergenza si sono accumulate. Occorre sicuramente di più.
Nelle RSA si sta riproponendo il proliferare dei contagi tra gli ospiti e il personale infermieristico, nonostante la drammatica esclusione delle visite dei parenti che evidentemente non erano e non sono la vera causa dei contagi.
Vogliamo essere positivi ma ci vuole, da parte della sanità territoriale, uno scatto immediato di risposta a queste esigenze che da molto tempo abbiamo sollecitato senza avere un riscontro.
Invece di prospettare improbabili e demenziali discriminazioni verso la popolazione anziana che in questi giorni sono girate e respingiamo con determinazione, occorre ridefinire un piano che consenta:
- Aumentare la disponibilità di posti letto per terapie normali e intensive
- Incrementare, oltre a quanto già previsto, i punti di prelievo dei tamponi Covid e il personale addetto per consentire risposte rapide.
- Utilizzare tutte le strutture dismesse minimamente attrezzabili per analisi o ricoveri.
- Aumentare la vigilanza nelle RSA e nelle altre strutture per non autosufficienti per fermare il contagio e dotare tutte le strutture di luoghi ove si possano fare le visite parenti in sicurezza.
- Ridefinire il piano per la riduzione dei tempi di attesa utilizzando correttamente le risorse messe a disposizione da governo.
- L’incremento di risorse per le cure domiciliari, divenute indispensabili nella difficoltà della emergenza e per lavorare sulla prevenzione.
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