Fca Services, accordo per Torino ma non per Pomigliano

mercoledì 10 Maggio 2023 / Focus

Siglata da Stellantis e sindacati l’intesa sulla cessione di ramo d’azienda a Iveco e Cnhi con il trasferimento di 154 lavoratori. Esclusi per ora 28 addetti di Pomigliano

C’è l’accordo per i lavoratori torinesi e di altre realtà italiane di Fca Services, ma non per quelli di Pomigliano. È quanto emerge dai recenti incontri tra Stellantis e i sindacati. Otto mesi fa, nell’ottobre 2022, il gruppo automobilistico ha comunicato alle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici la decisione di cessare, entro la fine del 2023, le attività di Fca Services – società del gruppo che fornisce servizi amministrativi e di contabilità – per Iveco e Cnh Industrial.
La scelta coinvolge circa 200 lavoratori su un totale di 800 in tutta Italia, in stragrande maggioranza (630) occupati nella sede di via Plava, a Torino.
Alcuni giorni fa, nella sede dell’Unione Industriali del capoluogo piemontese, le organizzazioni sindacali e le società Stellantis, Iveco e Cnhi si sono incontrate per discutere proprio della procedura di cessione del ramo d’azienda di Fca Services a Iveco e Cnhi.
Nell’incontro è stata trovata una soluzione per 154 lavoratori di Fca Services del sito torinese, che rimarranno all’interno del perimetro aziendale, ma non per 28 lavoratori (su un totale di 47) del sito di Pomigliano (Na).
“Nonostante le nostre richieste per la ricerca di una soluzione interna anche per 28 lavoratori di Pomigliano – ha sottolineato Stefano Boschini, coordinatore nazionale Fim automotive – Stellantis ha tenuto un atteggiamento di totale chiusura. Ci riesce veramente difficile immaginare che il Gruppo non riesca a trovare al suo interno delle soluzioni per garantire serenità lavorativa a questi lavoratori e alle loro famiglie. Per noi non ci possono essere discriminazioni. L’azienda deve sedersi al tavolo in maniera costruttiva e insieme al sindacato trovare una soluzione interna anche per i lavoratori di Pomigliano. Nell’incontro dell’11 maggio prossimo ribadiremo la nostra ferma contrarietà all’estrnalizzazione”.
L’accordo sottoscritto all’Unione Industriale di Torino interessa i lavoratori di Torino, Suzzara, Brescia, Foggia, Modena e Lecce.
Iveco e Cnhi hanno motivato l’acquisizione dei rami d’azienda ceduti da Fca con l’esigenza di internalizzare importanti competenze che da tempo non erano più presenti nelle due società. Il trasferimento interesserà quei lavoratori che già erano impegnati in attività di servizio rivolte a Iveco e Cnhi. I rami d’azienda ceduti saranno il Finance Ptp, il Finance Otc, il Customs, il Taxation, il Labor Cost e l’HR Services Operations.
I Lavoratori (impiegati e quadri) trasferiti in Iveco saranno 91 e quelli in Cnhi 63. In entrambe le società gli addetti all’amministrazione del personale saranno trasferiti dall’1 gennaio 2024, mentre gli altri lavoratori saranno spostati dall’1 luglio 2023.
Per Iveco la sede lavorativa di Torino sarà quella di Via Puglia e per i lavoratori di Suzzara, Brescia e Foggia rimarranno le stesse di prima. Per Cnhi le sedi lavorative saranno Torino Lungo Stura per i lavoratori provenienti da Torino, Modena per i lavoratori già impiegati a Modena e Lecce per i lavoratori già impiegati a Lecce. L’unica eccezione riguarda un singolo lavoratore, attualmente in servizio a Melfi, il quale sarà accolto dalla struttura di Lecce.
Entro il prossimo 19 maggio si terranno gli incontri tra le parti necessari a definire l’armonizzazione di alcune specificità normative che distinguono Iveco e Cnhi da Stellantis e che riguardano principalmente l’inquadramento e il premio di risultato. Nei prossimi giorni si consocerà anche il futuro dei 28 lavoratori di Pomigliano. (Da Conquiste del Lavoro di mercoledì 10 maggio 2023)
Rocco Zagaria

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