“Esserci per cambiare”: Domenico Lo Bianco riconfermato alla guida della Cisl Torino-Canavese
venerdì 25 Febbraio 2022 / Focus
Con 82 voti su 87, Domenico Lo Bianco, 58 anni, è stato riconfermato alla guida della Cisl Torino-Canavese. La rielezione di Lo Bianco è avvenuta al termine del congresso territoriale che si è svolto al Centro congressi del Santo Volto, a Torino, nei giorni 24 e 25 febbraio, con lo slogan “Esserci per cambiare – il futuro si costruisce insieme”, alla presenza dei segretari regionale e nazionale Cisl, Alessio Ferraris e Luigi Sbarra. Con Lo Bianco, sono stati confermati in segreteria Cristina Maccari, Paolo Ferrero e Mauro Armandi.
Il valore della partecipazione, le sfide del Pnrr e delle transizioni ecologica e digitale, il ruolo dell’auto e lo sviluppo dell’area metropolitana dopo la pandemia: sono stati i principali temi al centro del terzo congresso al quale hanno partecipato 187 i delegati in rappresentanza degli oltre 93mila associati dell’area metropolitana. Ai lavori congressuali sono anche intervenuti il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, e l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia.
Lo Bianco, che è dipendente Amiat, ha iniziato la sua esperienza sindacale in Cisl nel 1988, prima come componente del consiglio di fabbrica e successivamente come operatore Cisl a tempo pieno. Dal 2005 al 2010 è stato segretario regionale della Cisl Trasporti, guidando la federazione per tre anni fino al suo ingresso nella segreteria della Cisl provinciale avvenuto nel gennaio del 2010. Tre anni dopo, nel 2013, la sua elezione a segretario generale della Cisl Area metropolitana.
“La nostra città affronta da tempo – ha detto dopo la sua rielezione il segretario Lo Bianco – una crisi strutturale del modello industriale che ha radici profonde nei cambiamenti globali dell’economia e ha determinato importanti conseguenze sul piano occupazionale del territorio. Il settore dell’auto sta attraversando una trasformazione epocale e ha bisogno di interventi immediati per il suo rilancio. Sono certo che il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo terrà fede agli impegni assunti in campagna elettorale, mettendo al centro dell’azione di governo il lavoro e la crescita e coinvolgendo tutti gli attori sociali ed economici della città per costruire insieme quel ‘Patto per il lavoro e lo sviluppo sostenibile’ che potrebbe essere finanziato con le risorse del Pnrr”.
I lavori della prima giornata congressuale sono stati conclusi dal segretario generale della Cisl Piemonte, Alessio Ferraris. “Troppo aziende hanno scambiato la flessibilità del lavoro con la precarietà. Siamo vicini al popolo ucraino per quello che sta succedendo e scenderemo in piazza anche in Piemonte per dire no alla guerra e chiedere la fine del conflitto. Sulla nostra Cisl, voglio rassicurare tutti. E’ in atto il ricambio generazionale che fa bene a tutta l’organizzazione”.
Nella giornata di venerdì 25 febbraio ha chiuso i lavori il segretario generale Cisl Luigi Sbarra.
“Il settore dell’automotive – ha detto il leader Cisl Luigi Sbarra, intervenendo al congresso torinese della Cisl – resta centrale per Torino e per tutto il paese. Dopo l’appello congiunto delle Parti sociali, è stato importante un primo intervento del Governo sulla transizione elettrica ed ecologica del comparto, che con il “Decreto Energia” riceve un miliardo l’anno per 8 anni e che deve comunque al più presto dialogare su nuove misure convocando le parti stesse. Dopo di che, vale quel che abbiamo sempre detto anche per tutta la partita del PNRR: bisogna spendere, ma spendere bene. Cosa che in questo caso più che in altri vuol dire avere una visione, vuol dire consapevolezza che alla sostenibilità ambientale che tutti vogliamo si deve accompagnare uguale sostenibilità sul piano sociale. La transizione non si può nemmeno minimamente trasformare in deindustrializzazione di settore e di conseguenza in ecatombe sociale”. Parlando della guerra in Ucraina, Sbarra ha detto: ‘Vogliamo che la mobilitazione del popolo del lavoro sia forte, diretta e da stimolo e sostegno a tutte le azioni che le nostre istituzioni e le forze politiche metteranno in campo nelle prossime ore.’ Il conflitto avrà ricadute economiche pesanti, basta vedere il crollo della Borsa, l’impennata ulteriore del costo dell’energia e le ripercussioni che cominciamo a registrare su alcuni grandi settori, come l’alimentare. Si rischia una pesante contrazione anche delle esportazioni, in una fase in cui il Paese cominciava a vivere timidi segnali di ripresa economica. Ecco perché pensiamo che l’Europa debba parlare con un’unica voce, sia nel rapporto con la Russia sia nella comunità internazionale e deve sostenere questa fase anche con ulteriori risorse”.
Rocco Zagaria
Categoria: Focus