Emergenza coronavirus in banca, Actis (First Cisl): “Regole chiare per tutti e valutare la chiusura degli sportelli”
La First Cisl Torino-Canavese – la federazione Cisl che raggruppa i lavoratori dei settori bancario, assicurativo, riscossioni e authorities – esprime soddisfazione per le misure adottate dal Governo Italiano per contenere il contagio da coronavirus, ma chiede all’Abi di prendere misure altrettanto importanti. “Solo i bancari a Torino e provincia – osserva Marina Actis, segretaria generale della First Cisl Torino – sono circa ventimila, distribuiti su 800 sportelli. Troppe filiali sono ancora affollate da clienti per compiere operazioni banali. E la maggior parte di loro sono proprio gli anziani, categoria che siamo tutti invitati a proteggere. Eventi di questa portata vanno gestiti con grandissimo senso civico da parte di tutti. Cittadini, istituzioni, aziende pubbliche e private. Banche incluse”.
Per la sindacalista della Cisl: “Lo smart working va benissimo, ma le filiali? Luoghi blindati dove non è nemmeno possibile arieggiare gli ambienti? E i tanti che devono far fronte all’improvvisa necessità di gestire i figli? Per questo, sono necessari permessi retribuiti, da recuperare entro l’anno, perché lo smart working non è sempre praticabile”. Secondo la First Cisl è insensato in questa fase rincorrere i budget. “Non è il momento – conclude Actis – di invitare per motivi commerciali la clientela in banca. Esistono servizi online e la banca telefonica. Per questo è indispensabile una direttiva precisa e comune altrimenti ogni banca si organizza in modo autonomo. Se la salute è il bene più prezioso che abbiamo, difendiamolo. Anche a costo di chiudere gli sportelli”.
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