Si è svolto martedì 9 aprile, presso la sala Nocentini della sede Cisl di via Madama Cristina 50, a Torino, il seminario della Cisl Torino Canavese sull’Autonomia Differenziata.
Dopo l’introduzione del Segretario generale Cisl Torino-Canavese, Domenico Lo Bianco, sono intervenuti Alfonso Celotto, Professore ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università Roma Tre, Simona Sacchero, Segretaria generale Cisl Scuola Torino Canavese e Diego Truffa, Segretario generale Fp Cisl Torino Canavese. Ha concluso i lavori il Segretario confederale Cisl nazionale, Ignazio Ganga.
Lo scorso 23 gennaio, il Senato ha approvato il Disegno Di Legge sulla Autonomia Differenziata. Il provvedimento è ora al vaglio della Camera dei Deputati per ottenere l’approvazione definitiva. Qualora il disegno diventasse legge, le Regioni, dopo la consultazione degli Enti locali, possono richiedere autonomia su 23 materie. Tra queste anche la tutela della salute. Ci sono poi, tra le altre, Istruzione, Sport Ambiente, Energia, Trasporti, Cultura e Commercio Estero. Quattrodici sono le materie definite dai Lep, Livelli Essenziali di Prestazione. La concessione di una o più “forme di autonomia” è subordinata alla determinazione dei Lep, ovvero i criteri che determinano il livello di servizio minimo che deve essere garantito in modo uniforme sull’intero territorio nazionale. Il governo, quindi, avrà 24 mesi per emettere decreti legislativi sui Lep, mentre Stato e Regioni avranno 5 mesi per raggiungere accordi, con intese di durata massima di 10 anni. Si tratta di una vera e propria decentralizzazione delle competenze che coinvolge attivamente le Regioni e stabilisce un processo graduale legato alla definizione dei Lep, allo scopo di garantire uniformità di servizio su scala nazionale.
“Noi pensiamo che se, attuata correttamente, l’Autonomia Differenziata – ha detto il segretario generale della Cisl Torino-Canavese, Domenico Lo Bianco, introducendo i lavori – possa apportare un miglioramento qualitativo e quantitativo dei servizi, ma il loro trasferimento non può mai compromettere la coesione sociale e l’unità del Paese. Il nostro è quindi un atteggiamento ‘prudente’, ma non ‘prevenuto’, improntato ad ottenere tutte le garanzie del caso su una materia così complessa e delicata”. Nelle sue conclusioni il segretario confederale Ignazio Ganga ha detto che “L’autonomia deve tradursi in maggiore responsabilità nella gestione delle risorse per determinare servizi più vicini ai territori ed essere un supporto per quelli in difficoltà. Bisogna evitare che da questa riforma nascano regionalismi forti, centralizzati, che diano poco spazio ai comuni o alle autonomie locali. Noi riteniamo che, attraverso i Lep, da definire in base a fabbisogni e costi standard, si debba garantire a ogni cittadino e in ogni parte del territorio nazionale l’accesso allo stesso servizio e alla stessa qualità. È nei Lep che si mantiene viva la coesione territoriale e sociale”. r.z.