A Torino le Pmi vedono nero: nel primo semestre giù produzione e fatturato

lunedì 2 Settembre 2024 / Focus

Da una indagine dell’Ufficio Studi di Api emerge un quadro negativo dello stato di salute delle piccole e medie imprese del territorio

È profondo rosso per le piccole e medie imprese torinesi. I primi sei mesi dell’anno hanno fatto virare tutti gli indici principali in negativo e le previsioni per il secondo semestre indicano prospettive ancora più cupe. È la sintesi della consueta indagine congiunturale di metà anno realizzata dall’Ufficio studi di Api Torino.

Nel primo semestre, le imprese manifatturiere fanno segnare un saldo di produzione del -20,5%, contro il precedente -20,0%; un saldo ordini del -16,7%, contro il precedente -15,7%, e un saldo di fatturato del -20,9%, in contrazione di 3 punti percentuali rispetto al -17,2% del semestre precedente.

Per il 41,2% dei casi, le imprese hanno ordini della durata massima di 30 giorni. Nel caso della manifattura il dato sale sino al 53,8%. Al contrario, nell’ambito dei servizi, il 59,3% delle imprese ha ordini di durata superiore a 3 mesi (in contrazione di oltre 8 punti percentuali rispetto a sei mesi fa quando era del 67,7%).

Frenano gli investimenti che dal 65% di fine 2023 scendono al 53,1%. Nel corso del primo semestre 2024 il ricorso agli ammortizzatori sociali è lievemente salito al 12,6% dall’11,8% del semestre precedente ed è atteso un ulteriore incremento al 18,4% nella seconda parte del 2024.

“Di fronte a indicazioni di questo genere – ha detto il Presidente dell’Associazione, Fabrizio Cellino – è necessaria un’assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori del territorio. L’impatto delle crisi internazionali e la scarsa incisività delle politiche industriali nazionali stanno facendo colare a picco il nostro sistema industriale. I dati indicano chiaramente l’importanza di intensificare le relazioni con l’estero per diversificare i mercati: è questa la strada da percorrere per il rilancio del sistema industriale del Nord-ovest, in combinazione a una strategia di attrazione di nuovi investitori sul nostro territorio in grado di valorizzare le nostre filiere di eccellenza”.

Rispetto a marzo 2024, il saldo “ottimisti-pessimisti” perde 20 punti percentuali segnando -19,3%. Per le imprese che operano nella filiera della mobilità (siano esse manifatturiere o di servizi) il grado di fiducia scende sotto il -30%. In sofferenza anche le imprese che operano nelle costruzioni (-20%) e nell’Industria (-20,6%). Gli unici settori in cui le prospettive degli imprenditori hanno un orientamento ottimista sono il food (+11,8%) e l’ambiente (+18,2).

“Dopo la brusca frenata segnata nella seconda parte del 2023, l’economia torinese – sottolinea Fabio Schena, responsabile dell’Ufficio studi che ha condotto l’indagine, – non mostra segnali di ripartenza. Le previsioni sull’evoluzione dello scenario economico nella seconda parte dell’anno esprimono diffusamente una persistente condizione di incertezza. Per oltre il 40% delle imprese i livelli di produzione, ordini e fatturato continueranno a contrarsi. In particolare, il saldo sulla produzione è atteso in calo al -34,2%, mentre il saldo relativo alla raccolta degli ordini è previsto al -27,6%”.

Per il 17% delle imprese il flusso occupazionale è previsto in calo, segnando per i prossimi sei mesi un saldo negativo del -8,5%. Il 18,4% delle imprese prevede l’impiego di ammortizzatori sociali. Il 36,2% delle imprese ha in programma nuove assunzioni, in calo rispetto al 41% del semestre precedente e al 45,7% di 12 mesi fa. “Sono dati – afferma il segretario generale della Cisl Torino-Canavese, Domenico Lo Bianco – che ci fanno guardare all’immediato futuro con una certa apprensione. Siamo preoccupati per la tenuta del nostro sistema produttivo, caratterizzato da una massiccia presenza di medie e piccole imprese. Ci aspetta un autunno difficile, ma credo anche nella reazione del Sistema Torino alle difficili transizioni in atto che coinvolgono diversi settori del tessuto produttivo territoriale”. (Da Conquiste del Lavoro del 30 agosto 2024)

Rocco Zagaria

 

 

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