In autunno nuovo hub Amazon ad Agognate (Novara)
Previsti 900 posti di lavoro nel triennio, ma uno studio smorza gli entusiasmi sulla qualità dell’occupazione nel nuovo centro Amazon del novarese
Anche se manca ancora una data, il nuovo sito di Amazon a Novara aprirà in autunno (forse già a settembre) e sarà il quinto centro logistico del colosso dell’e-commerce in Piemonte. Lo ha annunciato l’azienda durante un sopralluogo, effettuato nelle scorse settimane insieme alle istituzioni locali, presso il nuovo centro di Agognate che è in fase di ultimazione proprio a ridosso del casello autostradale di Novara Ovest dell’A4. “I lavori presso il centro di distribuzione di Novara – ha dichiarato in quell’occasione Salvatore Schembri Volpe, responsabile di Amazon Italia Logistica – proseguono secondo le tempistiche stimate. In Italia, solo nel 2021, creeremo 3.000 posti di lavoro a tempo indeterminato, passando dagli attuali 9.500 a 12.500 dipendenti, confermandoci uno dei maggiori datori di lavoro del Paese”. Attualmente sono quasi 2.000 i dipendenti a tempo indeterminato di Amazon in Piemonte, ma il numero è destinato salire a 2.400 entro la fine del 2021. Il nuovo centro di distribuzione novarese sarà dotato dell’avanzata tecnologia Amazon Robotics, con un’attenzione particolare alla salute e al benessere dei dipendenti. Amazon parla di 900 assunzioni a tempo indeterminato entro i tre anni dall’apertura. Ma il dato viene messo in discussione da una recente ricerca del Centro studi sul Terziario del Piemonte Nord dal titolo: “Impatto socio economico del polo Amazon di Agognate – analisi comparata dei dati”, coordinata dall’economista e docente universitario, Alessandro Minello, presentata alcuni giorni fa a Novara in un convegno dell’Ente bilaterale del terziario.
Lo studio – che ha analizzato i sette centri Amazon italiani di Torrazza Piemonte (Torino), Vercelli, Castel San Giovanni (Piacenza), Verona, Vigonza (Padova), Castelguglielmo-San Bellino (Rovigo) e Passo Corese (Rieti) – evidenzia un fortissimo turn-over all’interno della multinazionale americana. Dei 44.244 assunti complessivamente nei sette hub analizzati, solo 13.394 (il 30,3%) sono stati confermati contro 30.394 cessati (69,7%). Il 18% del personale è assunto a tempo indeterminato, il 4,7% con contratto a tempo determinato e il 75,5% con contratto di somministrazione a termine. Facendo una proiezione sul nuovo centro Amazon di Novara, emerge che dei 900 posti di lavoro annunciati nel prossimo triennio, 627 di questi (il 69,7%) sono destinati a cessare nel tempo, concretizzando un saldo netto di soli 273 posti di lavoro pari al 30,3% delle assunzioni previste. Le professioni qualificate saranno il 19,2% del totale, le “semi qualificate” del 43,5% e le “non qualificate” del 37,3%. Lo stipendio netto oscillerà tra gli 800 e i 1200 euro, per un costo lordo che supererà i 1600 euro.
Per la segretaria generale della Cisl Piemonte Orientale, Elena Ugazio: “L’insediamento Amazon di Agognate rappresenta una importante boccata di ossigeno per l’economia e l’occupazione del territorio, nel rispetto chiaramente dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente. Novara, che conferma la sua vocazione logistica, deve però fare rete con gli altri territori e con la regione per mettere ordine in un settore davvero complicato e, soprattutto, deve investire anche nella manifattura per creare condizioni di sviluppo alternativo e duraturo”. Per il segretario generale della Fisascat Cisl Piemonte Orientale e attuale presidente dell’Ente bilaterale terziario Novara e Vco, Luca Trinchitella: “La logistica si sta espandendo in modo massiccio in questa area del Piemonte, che abbraccia i territori di Novara-Vercelli-Alessandria, perché rappresenta il cuore del vecchio triangolo industriale Torino-Milano-Genova. Il fenomeno va governato se no si rischia davvero il Far West”. (Da Conquiste del Lavoro del 23 luglio 2021)
Rocco Zagaria
Categoria: Focus