La legge di Bilancio 2025 al Consiglio generale Cisl P.O. con i segretari Ugazio, Caretti e Cuccello
La Legge di Bilancio 2025 è stata al centro del Consiglio generale della Cisl Piemonte Orientale che si è riunito nel pomeriggio di lunedì 18 novembre, nella sala “Phenomenon”, a Fontaneto d’Agogna, nel Novarese. Nella relazione introduttiva, la segretaria generale della Cisl Piemonte Orientale, Elena Ugazio, dopo aver accennato alle vicende locali e alla crisi industriale che comincia a mordere anche nel Quadrante, si è soffermata in modo particolare sui contenuti della manovra finanziaria e sui punti che vanno migliorati prima della sua definitiva approvazione. “Certo – ha detto Ugazio nel suo intervento – si può fare di più sulla manovra e lo faremo a tutti i livelli perché lo sappiamo che non siamo a un punto di arrivo, ma all’inizio di un cammino. Ma la strada, per noi, resta il confronto e l’esercizio di responsabilità che deriva dalla delega che ci danno i nostri iscritti e dalle scelte cha condividiamo insieme nei nostri organismi. Dobbiamo avere l’orgoglio di appartenere a un sindacato responsabile e pragmatico, che non filosofeggia e che prova a fare il suo rimboccandosi le mani. Non spettatori pronti a puntare il dito da fuori, ma attori che dentro la scena, per rimanere in metafora, provano a modificarla nell’unico interesse che siamo chiamati a difendere ovvero quello delle persone che rappresentiamo”. E ha concluso: “Il nostro è un modello sindacale confederale che ha permesso a questo Paese di venire fuori da tante situazioni difficili. E anche oggi siamo chiamati a leggere e interpretare i bisogni. Non solo quelli espressi, ma soprattutto quelli inespressi, e lo possiamo fare solo stando davvero dentro il mondo in cui viviamo”.
Per il segretario generale della Cisl Piemonte, Luca Caretti, che ha presieduto i lavori della giornata: “Sono quattro anni che va avanti così, con Cgil e Uil che a ogni manovra proclamano lo sciopero generale. Ebbene la Cisl, con la sua azione coerente e trasparente, continua a crescere sul piano del proselitismo. E questo vorrà dire qualcosa. Anche perché la Cisl non ha cancellato dal suo vocabolario la parola sciopero. Voglio ricordare che, nell’ultimo mese, le federazioni dei metalmeccanici, dei tessili, dei ferrovieri e degli autoferrotranvieri della Cisl hanno incrociato le braccia e manifestato, insieme ai colleghi delle altre sigle sindacali, per rivendicazioni giuste e sacrosante come la crisi, la sicurezza nei luoghi di lavoro e il rinnovo dei contratti. Quindi, la Cisl sciopera quando c’è un vero e giusto motivo. Per noi, nell’ultima legge di stabilità, che pure contiene provvedimenti che non ci piacciono e che chiediamo di cambiare, non ci sono sufficienti ragioni per la proclamazione di uno sciopero generale che rimane sempre l’ultima arma per ottenere risultati”.
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