Il Consiglio generale della Cisl P.O. con la leader Annamaria Furlan
Si è svolta questa mattina in videoconferenza la riunione del Consiglio generale della Cisl Piemonte Orientale. All’incontro hanno partecipato, insieme alla segretaria generale della Unione Territoriale, Elena Ugazio, il segretario regionale Luca Caretti, che ha presieduto i lavori, il segretario generale Cisl Piemonte, Alessio Ferraris, e la leader Cisl, Annamaria Furlan. La riunione si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo delle persone morte nelle quattro province del Piemonte Orientale a causa della pandemia. Nella sua relazione introduttiva la segretaria Ugazio ha descritto il virus come una ‘minaccia invisibile’, che è ancora tra noi e che colpisce in maniera subdola, dimostrando la fragilità di una società che pensava di poter tener sotto controllo ogni cosa.
Ugazio ha poi esaminato in modo particolare la realtà della Cisl del Piemonte Orientale. “Un modello riconosciuto da tutti gli stakeholder del territorio – ha detto la segretaria generale del Piemonte Orientale – grazie al lavoro fatto da tutti in questi anni. Nella grande squadra della Cisl P.O. ci sono anche i nostri sindacalisti dei servizi, operatori e responsabili, che ogni giorno, tra mille difficoltà ed ancor più in questa fase di emergenza, provano a rispondere ai sempre maggiori bisogni delle persone che rappresentiamo”. Ha infine affermato che “solo la via del dialogo può portare a risposte globali per problemi globali e che, come afferma da tempo con convinzione la Cisl, c’è bisogno di un grande ‘patto sociale’, di una nuova fase di condivisione degli obiettivi, di responsabilità e di partecipazione alle scelte”.
Al Consiglio generale della Cisl P.O. è intervenuto anche il segretario generale della Cisl Piemonte, Alessio Ferraris che ha fatto il punto sull’attività e sulle iniziative in campo in regione. “Nei prossimi giorni – ha annunciato Ferraris – riuniremo in video conferenza gli esecutivi unitari di Cgil Cisl Uil per fare il punto sulla situazione economica e occupazionale del Piemonte. Senza un ulteriore blocco dei licenziamenti e la proroga della cassa integrazione, che grazie alle nostre pressioni abbiamo appena ottenuto dal governo, in Piemonte perderebbero il lavoro tra le 60mila e 100mila persone. Abbiamo bisogno di progettare quanto prima il futuro della nostra regione e per questo come organizzazioni sindacali vogliamo un tavolo di confronto con la Giunta regionale per parlare dell’emergenza sanitaria, sempre più drammatica e su cui far convergere tutti i nostri sforzi, e di come e in quali ambiti indirizzare le risorse del Recovery Fund e degli altri Fondi europei”.
Nelle sue conclusioni, la segretaria generale, Annamaria Furlan, ha ripercorso le tappe principali dei lunghi mesi della pandemia. “L’intesa che abbiamo trovato nei giorni scorsi con il Governo dopo una lunga e non facile trattativa, sul prolungamento della cassa integrazione straordinaria ed il blocco dei licenziamenti fino a marzo – ha detto Furlan – è stata per il sindacato certamente un risultato soddisfacente anche se parziale, ma consente sicuramente di dare un minimo di serenità alle lavoratrici ed ai lavoratori. Adesso fin dalla prossima settimana, dobbiamo lavorare per cambiare gli strumenti degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro che sicuramente si sono dimostrate fragile e deboli per tanti lavoratori”.
La segretaria generale ha affrontato anche il tema dell’unità nazionale in un momento di grande emergenza per il paese. “Come ha detto ieri il Presidente della Repubblica, Mattarella, occorre l’unità ed il concorso responsabile di tutti i soggetti, Governo, regioni, parti sociali, per affrontare questa fase difficile che il paese sta vivendo a causa della pandemia. Ecco perché abbiamo chiesto al Premier di aprire un confronto con il sindacato sulle questioni importanti che abbiamo posto in queste settimane sulle scelte di politica economica sociale che bisogna compiere, a partire dalle lacune presenti nella Legge di bilancio ed anche sull’aggiornamento dei protocolli sulla sicurezza. Dobbiamo discutere degli investimenti pubblici, delle risorse sinora insufficienti previste per il rinnovo dei contratti pubblici, della legge sulla non autosufficienza. Ci sono tanti problemi aperti che riguardano la grave situazione di emergenza del nostro sistema sanitario, la riforma fiscale i cui tempi previsti sono troppo lunghi, il rafforzamento del nostro sistema scolastico. In questi mesi si sono sommati i gravi ritardi ed i nodi non sciolti nel passato, con i disastri della pandemia”.
La leader Cisl ha così concluso: “Dobbiamo fissare insieme le priorità sulla destinazione delle risorse del Recovery Fund, proprio per evitare la confusione che rischia di disperdere gli interventi. Significa costruire insieme un percorso concreto per aprire prospettive di lavoro stabili per tanti giovani, soprattutto tante donne che sono fuori dal mondo del lavoro. Significa sbloccare finalmente le nuove infrastrutture, investire seriamente nella formazione delle nuove competenze e nella digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e del paese. E rafforzare poi il Servizio sanitario nazionale, dopo tanti anni di tagli e di scelte sbagliate, uscendo da questo dibattito politico asfittico ed inconcludente ed utilizzando senza tutti questi tentennamenti anche i fondi del Mes. Ovviamente per fare tutto questo noi utilizzeremo tutte le nostre capacità di proposta e tutta la nostra capacità di mobilitazione. Il Governo e le Regioni vanno incalzati tutti i giorni con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione perché il paese può davvero vivere una svolta ma per vivere la svolta importante deve rimettere al centro il lavoro ed insieme la dignità e la salute delle persone”.
Rocco Zagaria
Categoria: Focus