Cisl, Fnp Cisl e Slp Cisl a Poste Italiane del Piemonte Orientale: “Riaprire tutti gli uffici e assumere il personale che serve!”
A seguito del lockdown per l’emergenza Coronavirus, Poste Italiane ha riorganizzato la rete degli uffici postali operando chiusure e razionalizzazioni parziali, tutt’ora in essere, che hanno diminuito la capillarità della presenza e, di conseguenza, peggiorato la qualità del servizio sul territorio.
Il lockdown è terminato da tempo, ma molti, troppi uffici postali sono rimasti chiusi o hanno ridotto i giorni di apertura: da sei a tre o a due giorni a settimana. In tutte le province del Piemonte Orientale si registrano lunghe code di clienti, di pensionati, lavoratori e lavoratrici sui marciapiedi e in strada, in attesa del proprio turno allo sportello. Il servizio non risponde più ai livelli di qualità che invece Poste Italiane ha l’obbligo di garantire alla comunità.
In questi mesi, la possibilità offerta dalla quota 100 e in virtù dei numerosi esodi incentivati da Poste, tanti operatori di sportello hanno lasciato l’azienda. I lavoratori rimasti sono costretti a lavorare in condizioni non più sostenibili: sotto organico con turni massacranti e giornalmente in straordinario, con continui spostamenti di sede per coprire i vari “buchi”, con incombenze commerciali, organizzative e gestionali, e a volte anche alla mercé di rimostranze di clienti esasperati e maleducati.
“Non vogliamo pensare – spiegano Cisl, Fnp Cisl e Slp Cisl Piemonte Orientale – che un’azienda come Poste Italiane possa approfittare dell’emergenza causata dal Covid19 per operare un taglio così drastico del personale e una conseguente razionalizzazione dei servizi, dopo il lodevole impegno profuso dai suoi dipendenti per garantire i servizi essenziali durante la fase culminante dell’emergenza. Ma adesso è il momento di tornare alla normalità. Poste Italiane deve riaprire tutti gli uffici postali del territorio e assumere tutto il personale di cui ha bisogno per garantire un servizio adeguato a tutti i cittadini. Qualora non dovessimo avere risposte concrete, nei prossimi giorni valuteremo le azioni da intraprendere”.
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