Barry Callebaut, si cerca un nuovo investitore
Oggi (giovedì 31 ottobre) l’incontro in Regione, a Torino, per dare un futuro allo stabilimento di Verbania Intra
Continua la corsa contro il tempo per salvare i 118 posti di lavoro, più una trentina dell’indotto, della Berry Callebaut, la multinazionale svizzera del cioccolato, che il 5 settembre scorso ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Verbania Intra. Nell’incontro del 22 ottobre che si è svolto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il secondo a livello nazionale da quando è scoppiata la vicenda, l’azienda ha accolto le richieste del Mimit per mantenere invariati i livelli di produzione nella fabbrica di Verbania Intra fino al 31 marzo 2025, per poi diminuirli gradualmente fino al 30 giugno. Nel frattempo, un advisor individuato dalla società avrà il compito di strutturare la ricerca di un nuovo acquirente che garantisca anche la salvaguardia occupazionale. La multinazionale si è detta disponibile anche a prolungare i tempi fino al 31 agosto, con una proroga degli ammortizzatori, nel caso in cui si presentasse un nuovo acquirente. All’orizzonte si profila dunque la reindustrializzazione dello stabilimento anche se con alcuni paletti, voluti dall’azienda, come la non cessione dell’impianto a investitori concorrenti dello stesso settore. Nell’incontro romano si è anche deciso di spostare il tavolo di confronto in ambito regionale. E proprio oggi, al grattacielo della Regione, a Torino, tutte le parti torneranno a incontrarsi per tentare di dare soluzione a questa vicenda. All’incontro con la vicepresidente della Regione e assessore al Lavoro, Elena Chiorino, i rappresentanti sindacali di Fai Cisl, unica sigla sindacale presente nello stabilimento, di Cisl territoriale e regionale e i vertici della multinazionale, sarà presente anche la società milanese Vertus, l’advisor incaricato dall’azienda di analizzare se ci sono le prospettive per una concreta reindustrializzazione del sito di Verbania Intra. Intanto i lavoratori dello stabilimento hanno scioperato per la terza volta da quando è stata annunciata la chiusura della fabbrica, incrociando le braccia per otto ore su tre turni nella giornata di giovedì 24 ottobre, all’indomani del tavolo ministeriale in cui l’azienda ha ribadito, oltre alla chiusura della fabbrica, la volontà di non cedere gli impianti a un competitor. “Serve più tempo – dicono i segretari generali di Fai Cisl Piemonte e Cisl Piemonte Orientale, Emilio Capacchione ed Elena Ugazio – sia per la cessazione della produzione da parte di Barry Callebaut che per la ricerca di un nuovo investitore e quindi per la preparazione di un piano industriale credibile e soprattutto in grado di garantire la piena occupazione della fabbrica di Verbania. Chiediamo all’azienda meno rigidità e più senso di responsabilità”. (da Conquiste del Lavoro del 31 ottobre 2024)
Rocco Zagaria
Categoria: Focus