Barry Callebaut, corsa contro il tempo per il salvataggio

venerdì 4 Ottobre 2024 / Focus

Si tratta per posticipare di un anno, fino alla fine del 2025, la chiusura e individuare un nuovo acquirente

  È durato circa due ore l’incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy nel quale si è parlato del futuro dello stabilimento di Verbania Intra della multinazionale del cioccolato Barry Callebaut, di cui è stata annunciata la chiusura a inizio 2025. “Durante l’incontro – si legge in una nota diffusa dal ministero – la multinazionale svizzera del cioccolato, parte del Gruppo Jacobs, ha ribadito che la decisione di chiudere il sito è stata presa dai vertici aziendali ed è ormai irrevocabile, motivando questa scelta con la necessità di ottimizzare le produzioni e le distribuzioni in Italia”.

Il ministro Urso, d’intesa con il governatore del Piemonte Cirio, ha chiesto all’azienda di avviare un processo di reindustrializzazione del sito produttivo di Intra, di concerto con le parti sociali e le istituzioni interessate, finalizzato all’individuazione di un nuovo acquirente in grado di garantire continuità produttiva e occupazionale. Mimit e Regione Piemonte hanno inoltre richiesto all’azienda di mantenere attiva la produzione per almeno un anno (fino alla fine del 2025), in attesa di un nuovo investitore. Il tavolo si riaggiornerà nelle prossime settimane, non appena l’azienda sarà pronta a fornire le risposte richieste.

Durante l’incontro, sotto la sede del Ministero, si sono riuniti in presidio una cinquantina di lavoratori, partiti nella notte in autobus da Verbania, insieme ad alcuni colleghi giunti dallo stabilimento di San Sisto, in Umbria, dove c’è un’altra fabbrica di Barry Callebaut non coinvolta dalla chiusura, che hanno voluto esprimere così la loro vicinanza ai colleghi piemontesi con lo striscione “Solidarietà ai colleghi e alle colleghe di Verbania Intra”.

“Abbiamo chiesto all’azienda – hanno dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e la vicepresidente, Elena Chiorino, al termine dell’incontro al Mimit – di sospendere il percorso di licenziamento annunciato e di lavorare insieme, con i sindacati e le istituzioni, per individuare un percorso che consenta di individuare un nuovo acquirente per lo stabilimento per salvaguardare la produzione, i posti di lavoro e anche il portafoglio clienti che l’azienda ha nella nostra regione. Da parte nostra c’è la massima disponibilità a individuare un percorso e mettere in campo strumenti di supporto che dovessero essere necessari per la reindustrializzazione del sito”.

Cauto ottimismo sull’evolversi della crisi della Barry Callebaut, dove lavorano tra dipendenti e indotto circa 150 persone, è stata espresso dalla rsu e dalla segreteria territoriale della Fai Cisl Piemonte Orientale. “Registriamo la disponibilità da parte delle Istituzioni – hanno dichiarato rsu e segretaria Fai Cisl Piemonte Orientale –  di confermare il sito produttivo di Intra, valutando un piano di medio periodo rispetto alle tempistiche preventivate, aprendo a soluzioni Industriali alternative rispetto alla decisione della Barry Callebaut”. Per i segretari generali di Cisl Piemonte Orientale e Cisl Piemonte, Elena Ugazio e Luca Caretti, che hanno preso parte all’incontro ministeriale da remoto a causa dei disagi nella circolazione dei treni per il guasto alla stazione Termini di Roma: “Il nostro obiettivo è il salvataggio del sito produttivo di Vebania-Intra e di tutti i posti di lavoro. Ci sembra molto importante l’attenzione e la regia di istituzioni nazionali e locali, in stretto raccordo con il sindacato, per la costruzione di un piano alternativo alla chiusura annunciata dalla Barry Callebaut. Il piano industriale dovrà avere al centro la piena produzione e occupazione del sito”. (da Conquiste del Lavoro del 4 ottobre 2025)

Rocco Zagaria    

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