Automotive. Timori per la Schaeffler di Novara
Il gruppo tedesco taglia 4700 posti e annuncia la chiusura di due siti in Europa. Oggi, a Momo (No), l’incontro tra sindacati e azienda per saperne di più
La crisi dell’automotive arriva anche nel Novarese. Nei giorni scorsi, il gruppo bavarese Schaeffler, a cui appartiene lo stabilimento produttivo Wpb, Water pump bearing (cuscinetti pompa acqua) di Momo, in provincia di Novara, ha annunciato che taglierà 4.700 posti di lavoro in tutta Europa. I licenziamenti riguarderanno 10 siti produttivi in Germania, per un totale di circa 2700 lavoratori, e 5 impianti nel resto d’Europa, dove coinvolgeranno altri 2 mila addetti.
“Si tratta della nostra risposta – spiega in un comunicato l’azienda, specializzata in cuscinetti per l’industria automobilistica – a un ambiente di mercato difficile, alla crescente concorrenza globale e alla trasformazione in corso, in particolare nell’industria degli equipaggiatori automobilistici”. Il piano prevede di tagliare la “massa salariale” e risparmiare 290 milioni ogni anno, da qui alla fine del 2029.
L’azienda tedesca non ha ancora comunicato quali saranno i siti produttivi interessati dalla ristutturazione, ma ha chiarito che fornirà maggiori dettagli entro la fine dell’anno. E a Momo, dove tra la parte Industrial, che occupa un centinaio di persone, e quella Wpb (produzione di cuscinetti pompa acqua) che conta 336 lavoratori, è scattato l’allarme. Appresa la notizia sui tagli, la rsu aziendale e le segreterie provinciali di Fim Fiom Uilm hanno subito chiesto in incontro all’azienda che ha la sede italiana prorpio a Momo (No).
“Anche se i vertici del gruppo – osserva il segretario generale della Fim Cisl Piemonte Orientale, Gianluca Tartaglia – hanno già fatto sapere che forniranno ulteriori dettagli di questa ristrutturazione nelle prossime settimane, vogliamo avere rassicurazioni soprattutto sulla natura degli eventuali ammortizzatori sociali. Per noi devono continuare a essere strumenti conservativi, come la cassa integrazione ordinaria, già prevista nell’ultimo trimestre del 2024”.
Il ricorso alla cassa integrazione nel periodo autunnale è una sorta di consuetudine alla Wpb di Momo. Il calo produttivo è quasi fisiologico dopo la pausa estiva. “Dallo scorso ottobre – aggiunge Tartaglia – era stata concordata la cassa integrazione per un massimo di tre giorni alla settimana per l’intero trimestre. Il primo mese di applicazione dell’ammortizzatore sociale si è chiuso con l’utilizzo di soli 5 giorni di cassa e anche novembre dovrebbe attestarsi sullo stesso valore. Si tratta di un dato positivo che evidenzia il buono stato di salute dello stabilimento Novarese di Schaeffler che negli ultimi anni ha fatto anche molti investimenti in macchinari. Solleciteremo il più possibile i vertici aziendali sulle prospettive future dello stabilimento”.
La crisi dell’automotive coinvolge anche altre aziende novaresi del settore che stanno già utilizzando lo strumento della cassa integrazione per fare fronte al calo dei volumi produttivi. Si tratta della Meritol di Cameri (circa 300 addetti) che produce pianali e assali per i camion, della Isringhausen di Nibbia (circa 100 addetti) che fabbrica sedili per furgoni e camion, soprattutto a marchio Iveco e della Tecnomeccanica di Novara (quasi 100 addetti) che produce fanali per autoveicoli.
“Stiamo monitorando la situazione – evidenzia la segretaria generale della Cisl Piemonte Orientale, Elena Ugazio – perché l’elenco delle aziende in crisi, in modo particolare dell’automotive, si allunga sempre di più. Anche il nostro territorio risente del momento difficile che sta attraversando il settore dell’auto”. (Da Conquiste del Lavoro del 13 novembre 2024)
Rocco Zagaria
Categoria: Focus