“Superare l’attuale modello delle RSA”: un successo la videoconferenza di SPI-FNP-UILP Piemonte
“Siamo sempre titubanti nell’organizzare grandi momenti di condivisione e confronto in videoconferenza”, ci rivela il Segretario della FNP CISL Piemonte Francescantonio Guidotti, “Oggi però è l’unica modalità possibile: visto il prolungarsi dell’emergenza non abbiamo più potuto rimandare questa giornata”.
Nella mattinata del 3 marzo i più di 180 accessi simultanei alla videoconferenza “È ora di cambiare, superare l’attuale modello delle RSA” hanno premiato la scelta fatta dalle Segreterie di SPI, FNP e UILP Piemonte.
Il convegno aveva lo scopo di raccogliere opinioni e punti di vista differenti sul tema delle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali), per affinare sempre di più la piattaforma di proposte di cui si vogliono fare portavoce i Sindacati dei pensionati nel confronto con la Regione.
Raramente in un evento sindacale si era vista una schiera di ospiti così nutrita: nonostante ciò, non ci sono state sovrapposizioni o inutili ripetizioni. Ognuna di quelle voci è stata importante, ogni contributo ha spinto gli ascoltatori a riflettere su qualche aspetto particolare della questione.
A partire dalle riflessioni iniziali di Francescantonio Guidotti su come la terribile situazione del 2020, con migliaia di morti nelle strutture residenziali, abbia messo a nudo tutta l’inadeguatezza dell’attuale modello di assistenza agli anziani. “Certamente le RSA non vanno abolite: sono indispensabili. È necessario però un forte rinnovamento”. Gli ha fatto eco Graziella Rogolino (SPI CGIL Piemonte): “Gli anziani dovrebbero poter invecchiare a casa propria, quando le loro condizioni di salute lo consentono. Le cure domiciliari dovrebbero essere sostenute economicamente, così come accade per i ricoveri residenziali”.
È stato dato spazio, subito dopo, a tre esempi virtuosi. Realtà in cui il modello di assistenza ha già abbracciato il futuro, delineando quel “nuovo modello” evocato nello slogan della giornata. Salvatore Rao, Presidente della “Bottega del Possibile”, ha parlato della RSA di Piossasco. Manuela Rivoira, Direttrice della Diaconia Valdese Valli, ha raccontato le esperienze portate avanti in Valle Pellice. Chiara Fornara, Direttrice del Consorzio Servizi Socio Assistenziali del Verbano, ha illustrato il progetto “La Cura è di Casa”.
Tutti casi in cui il confine tra residenzialità e domiciliarità si è fatto molto sottile e in cui il gioco di squadra tra decine di attori pubblici e privati ha saputo mettere al centro il benessere degli ospiti e degli operatori. Un ulteriore punto in comune? Il coinvolgimento delle comunità nelle quale operano: proprio grazie a questo legame sono riuscite a rimanere attive anche in questo anno così complicato.
Si è poi passati ai contributi di alcuni esperti: il Dott. Marco Arlotti, Sociologo del Politecnico di Milano; il Dott. Giuseppe Costa, Professore di Epidemiologia dell’Università di Torino; la Dott.ssa Ivana Garione, Medico di Medicina Generale e Consigliera dell’Ordine dei Medici di Torino; il Dott. Giancarlo Isaia, Professore di Geriatria dell’Università di Torino. Tante diverse sfumature nella visione dei problemi affrontati, tanti concetti vecchi e nuovi, tanti pareri autorevoli di cui il Sindacato saprà fare tesoro: il superamento della centralità degli ospedali in sanità, a favore della medicina territoriale; i problemi che possono insorgere negli anziani quando vengono sradicati dalle loro case; la necessità di una precisa strategia nelle vaccinazioni contro il Covid19 per mettere al sicuro le persone più fragili; la necessità di standard di assistenza più elevati, con un miglioramento delle terapie riabilitative, e di una maggiore sinergia tra RSA e ASL; il bisogno di redistribuire in modo più equo l’onere del lavoro di cura, che oggi grava prevalentemente sulle spalle delle donne della famiglia del malato; la necessità, non più rimandabile, di una Legge Quadro sulla Non Autosufficienza.
Il terzo momento della mattinata è stato una tavola rotonda condotta da Paolo Griseri, Vicedirettore de La Stampa, che ha visto il coinvolgimento di Antonella Pezzullo, Medico Psichiatra e Segretaria Nazionale SPI CGIL, Michele Colaci, Presidente di CONFAPI Sanità, Anna di Mascio del Forum del Terzo Settore e Monika Caracuda, Direttrice di una RSA. Un momento prezioso, in cui i datori di lavoro si sono trovati spesso in completa armonia con le idee del Sindacato. Obiettivo comune, il desiderio di rimettere al centro le RSA: non più luoghi ai margini della società dove relegare gli anziani nella parte terminale della loro vita, ma posti pieni di vita, di progetti, di integrazione. Mantenendo un occhio vigile sui grandi gruppi di investimento, sempre più interessati a entrare nel mondo dell’assistenza agli anziani. “Non possiamo permettere che gli anziani vengano considerati alla stregua di un mercato redditizio: sono persone!”, la considerazione di Anna di Mascio. “Bisogna stabilire dei criteri oggettivi di qualità e imporli a chiunque pensi di aprire o acquisire una RSA”, ha convenuto Monika Caracuda.
Grandi assenti, non solo durante la mattinata, le Istituzioni: “Serve un tavolo di confronto con la Regione!”, è la considerazione unanime che è emersa dalla tavola rotonda.
In conclusione all’evento, l’intervento di Gianni Cortese, Segretario Generale UIL Piemonte, che ha ricordato come il personale delle RSA e della sanità vada compreso e aiutato: “Negli ultimi anni non si sono fatti che continui tagli economici: spesso si lavora in condizioni indegne”.
Francescantonio Guidotti infine ha ricordato che i Sindacati dei Pensionati piemontesi stanno raccogliendo adesioni per un appello da rivolgere alla Regione: iniziativa di cui a breve daremo maggiori informazioni.
Paolo Arnolfo
In allegato il materiale dell’iniziativa:
Categoria: Emergenza COVID-19, Sanità